Squalifica per due giornate effettive di gara ed ammonizione. Questa la squalifica comminata dal giudice sportivo a Gonzalo Higuain "per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara (Terza sanzione); per condotta gravemente irriguardosa nei confronti del Direttore di gara, essendosi avvicinato al medesimo, all'atto dell'ammonizione per proteste al 38° del secondo tempo, in modo scomposto e minaccioso, e avendo reiterato platealmente le proteste al momento dell'allontanamento dal terreno di giuoco."
Le conseguenze sul piano disciplinare per il centravanti del Milan, dopo la crisi isterica che lo aveva colto in seguito all'ammonizione subita durante la gara con la Juventus di domenica scorsa, non sono state neppure troppo dure. Nonostante ciò, il Milan farà ricorso per portare ad una le giornate di squalifica.
Evidentemente, i dirigenti della società rossonera (come il giudice sportivo) non devono aver ascoltato o ritenuto degne di importanza le parole odierne del ministro dell'interno, e tifoso rossonero, Matteo Salvini:
«Domenica ero a San Siro con mio figlio e da milanista mi sono vergognato del suo comportamento, che è stato indegno. Il messaggio che arriva ai ragazzi è quello di poter andare fronte a fronte con un arbitro. Lui è pagato milioni di euro anche per controllarsi, spero gli diano una squalifica lunghissima perché non basta chiedere scusa dopo in certi casi.»
Salvini, che ha partecipato ad un incontro organizzato al Viminale che aveva per tema la violenza sugli arbitri e a cui erano presenti anche il presidente dell’AIA Marcello Nicchi e il presidente della FIGC Gabriele Gravina, ha poi dichiarato:
«Plaudo all'iniziativa degli arbitri di scioperare domenica nel Lazio - ha dichiarato Salvini in occasione della conferenza stampa che ha fatto seguito all'incontro - e da ministro farò tutto il possibile per portare disciplina, regole, ordine e rispetto sui campi di calcio.
C'è da fare un lavoro a medio-lungo termine per riportare il senso civico, ma per ora bisogna sanzionare i delinquenti che picchiano selvaggiamente gli arbitri nei campionati minori. Rifiuto l'idea di militarizzare i campi di calcio di mezza Italia perché sarebbe una sconfitta, ma chi sbaglia paga e paga pesantemente. Non è più possibile che ci sia lassismo e tolleranza nei confronti di una violenza animale, che nel 75% dei casi arriva dai tesserati.
È inammissibile, difenderemo i campi da calcio e la salute degli arbitri. Il presidente Gravina si è insediato da poco – ha concluso il ministro - e sono sicuro che nel giro di qualche mese ci sarà aria più pulita sui campi di calcio.»