Secondo il ministero della Salute, che è gestito da Hamas, a Gaza sarebbero stati almeno 44 i palestinesi uccisi, inclusi 15 bambini, e 360 ​​le persone rimaste ferite da venerdì.

Per l'IDF, in un briefing ai giornalisti, un portavoce ha affermato che per Israele sarebbero 51 le persone uccise a Gaza durante i combattimenti, 24 delle quali "terroristi" della Jihad islamica. Sempre secondo i militari, sarebbero stati 16 i palestinesi non coinvolti nelle ostilità  uccisi dagli stessi razzi lanciati da Gaza. Altre 11 persone, sempre  sono non affiliate a gruppi terroristici, cioè civili, sono stati uccisi dalle forze israeliane uccise. Quindi, sarebbero 27, tra cui alcuni bambini, i civili deceduti.

L'esercito israeliano, lunedì, ha annunciato che avrebbe iniziato a rimuovere tutte le restrizioni di sicurezza poste in essere in precedenza durante la crisi in atto combattimenti con la Jihad islamica palestinese, dopo il cessate il fuoco tra Israele concordato nelle scorse ore con la mediazione dell'Egitto, entrato in vigore a partire dalle 23:30 di domenica.

Antonio Guterres ha accolto con favore l'accordo di cessate il fuoco, come riporta il suo portavoce Stephane Dujarric, ricordando che il segretario generale delle Nazioni Unite è profondamente rattristato per i morti  e i feriti, compresi i bambini, a causa degli attacchi aerei a Gaza", porgendo "le sue più sentite condoglianze alle vittime delle violenze e ai loro cari".

"Le ostilità hanno contribuito a creare  un'emergenza umanitaria. I valichi verso Gaza sono stati chiusi e la carenza di energia sta colpendo le strutture e le forniture essenziali. Centinaia di edifici e abitazioni sono stati distrutti o danneggiati, lasciando migliaia di palestinesi senza casa".

"Il Segretario Generale elogia l'Egitto per gli sforzi compiuti, in stretto coordinamento con l'Onu, per aver contribuito al cessate il fuoco", invitando "tutte le parti a rispettarlo", oltre a riaffermare "l'impegno delle Nazioni Unite per il raggiungimento della soluzione a due Stati sulla base delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e degli accordi preliminari e dell'importanza di ripristinare un orizzonte politico. Solo una soluzione politica sostenibile negoziata porrà fine, una volta per tutte, a questi devastanti cicli di violenza e porterà a un futuro pacifico sia per i palestinesi che per gli israeliani".


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