È stata portata a termine dallo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israeliano, una vasta operazione di controspionaggio nei confronti di sette persone, tutte azere, sospettate di aver passato informazioni sensibili all'Iran.

Secondo le indagini svolte che hanno coinvolto anche il Mossad, perché gli accusati usavano per le comunicazioni canali russi per passare i dati raccolti al V.E.V.A.K, ovvero il servizio segreto della Repubblica Islamica dell'Iran, lo Shin Bet ha potuto stabilire che i sette  passavano informazioni su siti sensibili e strategici, tra cui il quartier generale dell'IDF, l'esercito con la stella di David.

Dati e informazioni che sarebbero servite all'Iran, per avere più precisione nel lancio di missili nei territori israeliani, in modo da colpire punti nevralgici dell'apparato difensivo missilistico e centri di comando.

I sette arrestati sono cittadini israeliani, immigrati ebrei dall'Azerbaijan, di età compresa tra i 19 e i 23 anni. Tutti rischiano, se giudicati colpevoli, l'ergastolo oppure la pena di morte, essendo accusativi di aver collaborato con il nemico dopo che Israele aveva proclamato lo stato di guerra.