Michelle Arcangeli, 18 anni, originaria di Genzano di Roma, ha affrontato la maturità del 2023 in condizioni straordinarie. Ricoverata all’Ospedale Bambino Gesù per una recidiva di miocardite che ha compromesso il suo cuore, ha dettato il tema d’esame alla sua insegnante di Scienze motorie direttamente dal letto della Terapia intensiva.
La traccia che ha scelto parlava dell’elogio dell’attesa: un argomento che sentiva suo, dato che da mesi aspettava una chiamata che le annunciasse la disponibilità di un cuore compatibile per il trapianto. «La vita è un’attesa», ha scritto, collegando questa esperienza alla speranza di ricominciare a vivere.
Pochi giorni dopo l’orale, sostenuto in collegamento da remoto con la commissione dell’Istituto Turistico Buonarroti di Frascati, è arrivata la notizia che aspettava: c’era un cuore disponibile, donato da una giovane infermiera vittima di un incidente stradale. Il 27 giugno, Michelle è entrata in sala operatoria e, dopo dieci ore di intervento, ne è uscita con un cuore nuovo e una nuova possibilità di vita.
Il suo percorso è stato complesso e doloroso. A febbraio era entrata in ospedale cosciente, ma il suo cuore si è fermato. Dopo 55 minuti di massaggio cardiaco senza esito, i medici sono intervenuti d’urgenza collegandola a una macchina di supporto meccanico. Per evitare gravi danni neurologici, è stato necessario procedere con l’amputazione della gamba sinistra, colpita da un’ischemia. Nonostante tutto, Michelle ha affrontato anche la riabilitazione con grande determinazione.
Durante la degenza ha continuato a vivere da studentessa: attaccata a una macchina da 100 chili che sostituiva il suo cuore, ha studiato per l’esame, restando in contatto con compagni e docenti. Riflettendo sul suo percorso, ha detto: «Per sorridere, bisogna imparare a piangere. Il tempo dell’attesa non è stato tempo perso».
Oggi, con un diploma da 100 e lode in tasca, Michelle pensa al futuro: inizialmente voleva iscriversi a Scienze infermieristiche, ma ora ha deciso di prendersi un anno sabbatico per scrivere un libro sulla sua storia, con l’obiettivo di dare coraggio a chi si trova nella sua stessa situazione. Intanto, è ancora ricoverata ma in miglioramento, e si prepara a una nuova attesa: quella di tornare finalmente a casa.