Un sondaggio condotto da Vidierre, guidata da Gianni Prandi, rivela che gli italiani sono sempre più attenti alla loro dieta, ritenuta fondamentale per il mantenimento del proprio equilibrio psico-fisico. Se si tratta però di apportare cambiamenti per salvaguardare l’ambiente, non tutti sono disposti a farlo.


Gianni Prandi: il sondaggio condotto da Vidierre sulle tendenze alimentari degli italiani

Ce lo hanno ripetuto per anni: “Siamo quello che mangiamo”, “La buona salute parte da una corretta alimentazione”, “Una dieta corretta è un efficace strumento di prevenzione per molte malattie”. E alla fine gli italiani si sono convinti, così hanno iniziato a fare sempre più attenzione a quello che mangiano, modificando la propria dieta a favore di un migliore benessere psico-fisico. Negli ultimi anni la percentuale di persone che reputano indispensabile una corretta alimentazione per il funzionamento ottimale dell’organismo è cresciuta esponenzialmente. A rivelarlo è un sondaggio condotto da Vidierre, società di Assist Group specializzata nel monitoraggio dei media fondata da Gianni Prandi, nonché ideatrice di WOSM©, avanzato sistema di media intelligence. Nell’analisi emerge anche un altro importante dato: sebbene sia ormai generalmente accettata l’idea di correggere la propria dieta per migliorare lo stato di salute, c’è ancora parecchia resistenza sulla possibilità di cambiare le proprie abitudini alimentari per salvaguardare l’ambiente.


Gianni Prandi commenta i risultati dell’analisi

I dati mostrano come le tendenze alimentari siano in continua evoluzione perché influenzate da una società sempre più attenta a una dieta bilanciata e legata a scelte oculate – osserva il fondatore e membro del CdA di Vidierre Gianni PrandiPositivo l’approccio a un cambiamento di abitudini se dettate dalla necessità di abbattere gli sprechi alimentari”. Se la riduzione degli sprechi alimentari viene ancora vista come un cambiamento positivo da una buona parte degli italiani, non si può proprio dire lo stesso sugli approcci più strettamente legati alla sostenibilità ambientale. Il 56% degli utenti si è infatti dimostrato restio alla possibilità di modificare la propria dieta per salvaguardare l’ecosistema.