Nella giornata di sabato, si è svolta una manifestazione contro il progetto della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, che prevede la costruzione di un tunnel di 57 km sotto le Alpi. La protesta, organizzata da associazioni ambientaliste e movimenti no-Tav, ha visto la partecipazione di circa 5.000 persone, provenienti sia dalla Francia che dall'Italia.
La manifestazione era stata vietata dalle autorità francesi, che avevano dispiegato un forte dispositivo di sicurezza lungo la valle della Maurienne, nella Savoia francese, dove si trova il cantiere principale del progetto nel lato transalpino. Nonostante ciò, i manifestanti hanno cercato di raggiungere il sito, dando vita a violenti scontri con le forze dell'ordine.
Secondo il bilancio fornito dal ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin, ci sono stati almeno cinquanta feriti tra i manifestanti, di cui sei ricoverati in ospedale, due dei quali in condizioni gravi. Anche dodici agenti delle forze dell'ordine sono rimasti feriti durante gli scontri.
I manifestanti hanno lanciato pietre e bottiglie contro i gendarmi, che hanno risposto con lacrimogeni e idranti. Alcuni gruppi di manifestanti sono riusciti a invadere i binari della ferrovia, bloccando la circolazione dei treni per diverse ore. In seguito, circa 300 persone hanno occupato l'autostrada A43, che collega la Francia con l'Italia, creando disagi al traffico.
Diverse decine di manifestanti provenienti dall'Italia sono stati respinti alla frontiera francese, perché già segnalati e sottoposti a divieto di ingresso sul territorio francese.
Il progetto della linea ad alta velocità Torino-Lione è contestato da anni dai movimenti no-Tav, che lo ritengono inutile, costoso e dannoso per l'ambiente. Il costo totale del progetto è stimato in circa 26 miliardi di euro, di cui il 40% a carico dell'Italia e il 60% a carico della Francia.