A pochi mesi dall’inizio della stagione estiva, il Comune di Roma sta nuovamente dimostrando tutta la sua incapacità gestionale con i bandi di assegnazione degli stabilimenti balneari di Ostia. Una vicenda scandalosa, dove si nasconde una vera e propria tangente legalizzata sotto forma di royalty sul fatturato richiesta ai futuri gestori.

Un bando-truffa che penalizza gli imprenditori
L’assurdità del bando non si ferma alle condizioni economiche capestro: il Comune ha infatti deciso di assegnare le concessioni con una durata annuale, costringendo i partecipanti a investire decine di migliaia di euro per rendere fruibili gli stabilimenti, senza alcuna garanzia di poter gestire la struttura nelle stagioni successive. Un vero e proprio suicidio economico per qualsiasi imprenditore, che rischia il proprio capitale con la prospettiva concreta di vedersi soffiare la concessione l’anno dopo.

Ritardi: il Comune affonda Ostia
Come se non bastasse, il bando arriva in clamoroso ritardo: siamo a febbraio inoltrato, e l’iter amministrativo è ancora in alto mare. Questo significa che, anche nella migliore delle ipotesi, i nuovi assegnatari avranno pochissimo tempo per organizzarsi prima dell’arrivo dell’estate. Il rischio? Un’altra stagione balneare disastrosa, con stabilimenti in difficoltà, servizi ridotti al minimo e turisti costretti a rinunciare alle spiagge attrezzate.

Un danno enorme per cittadini e turisti
L’inefficienza del Comune di Roma sta generando un danno incalcolabile per l’economia locale e per l’immagine di Ostia e del Municipio X. Mentre altre località costiere si preparano da mesi alla stagione estiva, qui si naviga a vista, tra burocrazia lenta e decisioni irresponsabili. I cittadini ostiensi e i turisti meritano di più: serve una gestione seria e competente, non un’amministrazione che gioca con il futuro di un intero territorio.