Stop Animal Crimes Italia Chiede Intervento Urgente di Sindaco e Procura
Tensioni altissime al canile di Rieti, dove la gestione definita "caotica e sommaria" dall'ente nazionale di denuncia Stop Animal Crimes Italia ha portato l'associazione a chiedere un intervento immediato del Sindaco della città e dell'Autorità Giudiziaria. La situazione, a quanto pare tutt'altro che recente e protrattasi per circa un decennio, è culminata con un episodio che ha visto l'intervento dei Carabinieri per il trasferimento forzato di un cane sequestrato di nome Chicco, ostacolato dall'associazione che gestisce la struttura.
Questo è solo il primo dei punti oscuri sollevati da Stop Animal Crimes Italia, che contesta la mancata possibilità di affidare in custodia giudiziaria un animale sotto sequestro, nonostante una richiesta di adozione già formalizzata. Ma le anomalie segnalate da chi opera quotidianamente all'interno del canile sarebbero ben più gravi e radicate nel tempo.
Tra le criticità più allarmanti, spicca la stabulazione dei cuccioli in una stanza adibita a lavanderia, costringendo i fragili animali a vivere nel continuo frastuono degli elettrodomestici. A questa si aggiunge la chiusura del canile sanitario, con conseguente promiscuità tra i cani del rifugio e quelli bisognosi di cure, alcuni dei quali sistemati proprio nella rumorosa "nursery" improvvisata. Stop Animal Crimes Italia ha inoltre denunciato un elevato tasso di mortalità tra i cuccioli, un dato che desta profonda preoccupazione sulla qualità delle cure e delle condizioni di vita all'interno della struttura.
La situazione si è ulteriormente inasprita con un recente controllo delle guardie zoofile di Stop Animal Crimes Italia, che hanno deferito all'Autorità Giudiziaria il medico veterinario della ASL per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. Proprio lo stesso veterinario è stato protagonista del tentativo di trasferimento di Chicco, incontrando la ferma opposizione dei volontari del canile.
Non si fermano qui le ombre sulla gestione del canile di Rieti. Stop Animal Crimes Italia ha infatti chiesto accertamenti sulla legittimità della detenzione di alcuni cani, ospitati in una struttura finanziata con fondi pubblici, ma che risulterebbero intestati a privati. Inoltre, l'associazione ha evidenziato come i cani presenti nel canile siano spesso oggetto di raccolte fondi organizzate dall'associazione convenzionata, una pratica che solleva interrogativi sulla trasparenza e la destinazione di tali risorse.
"Il canile di Rieti è nel completo caos" - ha dichiarato Antonio Colonna di Stop Animal Crimes Italia. "Le anomalie sono troppe e si trascinano da anni, mettendo a rischio il benessere degli animali. Ci appelliamo con forza al Sindaco e alla Procura affinché intervengano con urgenza per fare luce su questa situazione inaccettabile e garantire una gestione trasparente e rispettosa degli animali ospitati."
L'appello di Stop Animal Crimes Italia si unisce al crescente malcontento di chi opera nel settore e dei cittadini amanti degli animali, che chiedono chiarezza e un cambio di rotta nella gestione del canile di Rieti, per assicurare agli animali una vita dignitosa e cure adeguate. Le autorità competenti sono ora chiamate a rispondere a queste gravi segnalazioni e a ristabilire la legalità e il benessere animale all'interno della struttura.