In una nota diffusa il 2 febbraio, la Commissione Ue, per accelerare la decarbonizzazione,  ha definito con un atto delegato la tassonomia Ue dove specifica quelle che devono essere considerate fonti energetiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

Come dichiarato nel documento, "perché l'UE possa raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 servono ingenti investimenti privati. La tassonomia dell'UE è intesa a guidare gli investimenti privati verso le attività necessarie a tal fine. La classificazione della tassonomia non determina se una data tecnologia rientrerà o meno nel mix energetico degli Stati membri, ma ha lo scopo di presentare tutte le soluzioni possibili per accelerare la transizione e aiutarci a realizzare gli obiettivi climatici". 

E tra le fonti energetiche accettabili per accelerare la transizione sono state incluse gas e nucleare!

"Tenuto conto dei pareri scientifici e dello stato attuale della tecnologia, la Commissione ritiene che gli investimenti privati nel settore del gas e del nucleare possano svolgere un ruolo nella transizione. Le attività selezionate in questi due settori sono in linea con gli obiettivi climatici e ambientali dell'UE e ci consentiranno di abbandonare più rapidamente attività più inquinanti, come la produzione di carbone, a favore delle fonti rinnovabili di energia, che saranno la base principale di un futuro a impatto climatico zero".

Come il consumo di gas, che implicitamente sarà interpretato con nuove trivellazioni nel terreno e in mare, possa essere considerato sostenibile dal punto di vista climatico è abbastanza sorprendente, se non forse ritenendone l'utilizzo meno impattante di quello del carbone, ma ancor di più sorprendente è l'utilizzo del nucleare, di cui tutto possiamo dire, ma non certo che sia un'energia pulita, considerati gli effetti che ha sull'ambiente... e sull'uomo.

Gli attuali reattori a fissione producono vapore ed energia elettrica... insieme a scorie radioattive che non possono certo essere sparse nell'ambiente e che, pertanto, devono essere collocate in depositi che di sicuro hanno solo la garanzia di chi li definisce tali. In merito, chiedere alla Germania e all'esperienza di quel Paese relativa ad un deposito sotterraneo considerato a prova di tutto, ma non di una falda acquifera che aveva iniziato a corrodere e danneggiare i contenitori delle scorie.

Ma adesso ci sono i reattori di quarta generazione! Adesso, tradotto nella realtà, significa parlare di una tecnologia che dovrebbe essere disponibile solo nei prossimi anni e che prevede che l'acqua ora utilizzata come refrigerante venga sostituita da fluidi che consentano di lavorare a temperature più alte e pressioni più basse - elio, sali fusi, metalli liquidi (sodio e piombo) - che puntano anche a riciclare le scorie per produrre nuovo combustibile. C’è molto interesse anche per i reattori a neutroni veloci che dovrebbero bruciare le scorie.

Il problema principale di tali tecnologie, però, è che ad oggi non esistono!

Ma il ministro Cingolani non ha parlato di quarta generazione? In realtà si riferiva ai piccoli reattori (300 megawatt contro i 1600 di una centrale tradizionale) che sono utilizzati nei sommergibili. In ogni caso, al di là dei tempi di costruzione sicuramente ridotti rispetto ad una centrale nucleare, richiederebbero comunque una maggiore capillarizzazione sul territorio con tutte le problematiche connesse dovute sia alla loro costruzione che a quella di una filiera che ne consenta il funzionamento.

Al momento, parlare di nucleare come energia pulita, specialmente in Italia, è quindi, prima che utopico, addirittura folle e forse è proprio per questo che Matteo Salvini, non appena avuto notizia dell'ufficializzazione della nuova tassonomia Ue in materia energetica, ha dichiarato:

"Più gas, per pagare bollette meno care, e avvio della ricerca sul nucleare pulito e sicuro. Bene l’Europa, ora il governo Draghi sia conseguente e abbandoni i No ideologici".

Inutile pretendere che il segretario federale della Lega ci spieghi, anche a grandi linee, le motivazioni tecniche ed economiche di tale dichiarazione. L'importante per lui è far credere a degli sprovveduti che gli prestano ascolto che abbia fatto una proposta interessante per contrastare il caro gas attuale. 

Ma il leader leghista guarda anche oltre. Infatti, mette in imbarazzo il premier Draghi, tirandolo per la giacca, e si contrappone alle altre forze politiche di maggioranza - Partito Democratico e 5 Stelle - che hanno criticato la nuova tassonomia Ue. 

Inoltre, persino la Germania che Salvini porta ad esempio come Paese che si affida al nucleare, non conoscendo tra l'atro che lo sta abbandonando e che è già adesso e più di altre nazioni dipendente dal gas russo, si è schierata contro la nuova tassonomia della Commissione Ue.

Pertanto, anche gas (ripresa delle trivellazioni) e nucleare finiranno solo per essere un elemento in più per spingere allo scioglimento dell'attuale governo.