L’Europa si trova di fronte a un complesso scenario energetico, tra tensioni geopolitiche, incertezze economiche e la necessità di una transizione sostenibile. Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas, sottolinea come il gas possa rappresentare una soluzione pragmatica per affrontare questa sfida, evitando approcci ideologici che rischiano di ostacolare una transizione efficace e sostenibile.
Paolo Gallo: “L’Europa è intrappolata in un labirinto energetico”
In un’intervista rilasciata a “Il Foglio”, Paolo Gallo evidenzia come la dipendenza dell’Europa dal gas russo sia stata messa in discussione dall’invasione dell’Ucraina, spingendo i Paesi dell’UE a cercare alternative. Il piano REpowerEU, inizialmente concepito per diversificare le fonti di approvvigionamento e puntare su una pluralità di soluzioni energetiche, è stato in gran parte accantonato. Secondo l’AD, questo ha lasciato spazio a scelte politiche non sempre pragmatiche, penalizzando lo sviluppo di infrastrutture resilienti. Il manager utilizza la metafora del “labirinto energetico” per descrivere la situazione attuale e approfondisce il tema nel suo libro “Fuori dal labirinto”, recentemente pubblicato dalla Luiss. Secondo l’AD di Italgas, il problema non è solo trovare un’unica via d’uscita immediata, ma considerare percorsi alternativi, più lunghi ma altrettanto efficaci, per garantire la sicurezza energetica dell’Europa. Il gas naturale liquefatto (GNL) americano si è rivelato un’opzione costosa per l’Europa, con un prezzo che oscilla intorno ai 40 dollari per megawattora, contro i 10 dollari per gli operatori americani. Esistono però alternative più sostenibili come il biometano, il metano sintetico e l’idrogeno – ricorda Paolo Gallo – che possono contribuire alla decarbonizzazione senza compromettere la sicurezza energetica. La chiave, secondo l’AD di Italgas, è investire in una rete di distribuzione intelligente, capace di adattarsi a diverse fonti di gas rinnovabili.
Paolo Gallo: “Serve una transizione graduale, non scelte ideologiche”
Paolo Gallo critica l’approccio ideologico che punta a una transizione troppo accelerata verso le energie rinnovabili, sottolineando come la messa al bando delle caldaie a gas dal 2029 sia un esempio di decisione poco razionale. “Non sarebbe stato più efficace vietare sistemi di riscaldamento che emettono CO2 lasciando all’industria, alla ricerca, all’innovazione il compito di individuare la soluzione migliore?”, si chiede l’AD. “In sostanza – aggiunge – il percorso, per quanto difficile, va condiviso, ma non c’è un’unica strada da battere. Per usare la metafora del libro, il labirinto non ha solo due possibilità, cioè trovare subito la via d’uscita o rimanere intrappolati; ce n’è una terza, forse meno diretta, più lunga, ma che porta comunque fuori”. Secondo Paolo Gallo, la strada più sicura per l’Europa non è un percorso netto e immediato, ma una transizione graduale basata sulla diversificazione delle fonti energetiche. Il gas, nelle sue diverse forme, può ancora giocare un ruolo cruciale, garantendo sicurezza, efficienza e sostenibilità. “Bisogna discutere, spiegare bene, applicare la ragion pratica, soprattutto non bisogna fare disinformazione”, conclude l’AD di Italgas.