In queste ore la forza dell'uragano Michael è diminuita, ma l'impatto sulla costa settentrionale della Florida è stato devastante a causa della forza dei suoi venti, intorno ai 250 km/h. L'uragano si è abbattuto, come anticipato dai meteorologi, sul tratto di costa tra la base aerea di Tyndall e Panama City, nella Bay County, provocando gravi danni. Al momento non si è stati ancora in grado di stabilirne la reale entità.

Due sono finora le vittime, una in Florida ed una in Georgia, provocate dall'uragano, catalogato come il più violento tra quelli che hanno colpito lo stato negli ultimi 80 anni.

Come detto, Panama City ha subito gravissimi danni con molti edifici andati distrutti e con quelli rimasti in piedi completamente privi del tetto, oltre agli immancabili problemi legati alla distribuzione dei servizi, primo tra tutti l'elettricità, che manca in più di 700mila edifici, tra case ed aziende.


Il presidente Donald Trump, come aveva annunciato, ha dichiarato lo stato di emergenza per tutta la Florida. Circa 3.500 unità della Guardia Nazionale sono state allertate per aiutare nelle operazioni di aiuto e sgombero delle macerie, insieme a più di 1.000 addetti in attività di ricerca e soccorso, secondo quanto dichiarato dal governatore dello stato, Rick Scott.

Anche il Pentagono ha messo a disposizione le proprie risorse, dislocando nell'area più di 2.200 militari in servizio attivo, insieme a elicotteri e imbarcazioni.


Prima di arrivare sulla costa, l'uragano Michael ha creato seri problemi anche alle piattaforme che operano nel Golfo, riducendo di oltre il 40% la produzione di petrolio e di quasi un terzo quella di gas naturale. Le piattaforme offshore sono state evacuate prima della tempesta.