"L'art. 31 del nuovo DDL Sicurezza attualmente in discussione al Senato introduce, tra le altre cose, nuove disposizioni inerenti all'attività dei Servizi, prevedendo non solo che gli agenti dei servizi segreti possano partecipare con un ruolo defilato a organizzazioni illegali, ma perfino arrivare a guidarle su autorizzazione del Presidente del consiglio.Io sinceramente sono sconcertata non solo per la norma in sè ma anche per l'assurdo silenzio che la riguarda. Qui parliamo di modifiche normative clamorose che legittimano reati di natura terroristica, tra cui anche l'addestramento e le attività con finalità di terrorismo interno, il finanziamento di condotte con finalità di terrorismo interno, la banda armata e l'apologia di attentato allo Stato.Allora mi chiedo: come mai una cosa del genere resta tanto in sordina mentre si sparano titoloni su aspetti molto meno invasivi? Perfino in tv questo articolo passa come slide che incontra l'assoluta indifferenza del dibattito pubblico e questo mi lascia sbigottita perché vuol dire che dalla storia davvero non abbiamo imparato niente!Basti pensare a quanto è venuto fuori da inchieste e sentenze riguardanti le stragi tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio degli anni Ottanta, riconducibili alla strategia della tensione, e gli attentati mafiosi del 1992 e 1993, in cui c'è stata la partecipazione di apparati deviati dello Stato, per farci sobbalzare sulle sedie!E invece a sobbalzare sono state le famiglie delle vittime delle stragi che contro questa norma hanno scritto una lettera, in cui denunciano che “In un Paese che non ha ancora superato le cicatrici provocate da stragi, omicidi, attentati, depistaggi, dossieraggi, golpe tentati, progetti eversivi e altre fenomenologie criminali della stessa specie, che sono stati immancabilmente accompagnati da responsabilità non solo morali e spesso processualmente accertate di esponenti degli apparati di sicurezza, il solo pensiero di fornire ancora più poteri a tale personale, ivi compreso il potere di delinquere, pare non solo una offesa alla Costituzione repubblicana ma anche eversivo”.Siamo di fronte ad una deriva da stato di polizia che rischia di consegnarci ad una nuova strategia della tensione e quell'art. 31 va ABROGATO perché è eversivo e incostituzionale oltre che agli antipodi di qualsiasi principio democratico!"

Alle preoccupazioni riportate dalla deputata 5 stelle Marianna Ricciardi vanno aggiunte anche quelle che, sempre nello stesso articolo, obbligano le università a collaborare senza riserve con i servizi segreti a cui, va riconosciuto, per il momento il ddl non ha ancora cambiato denominazione in OVRA, Opera Vigilanza Repressione Antimelonismo. 

Il ddl Sicurezza è un florilegio di aberrazioni anticostituzionali, una provocazione al senso comune, alla logica, ai diritti! Per tale motivo, questo venerdì, in alcune città si è scesi in piazza per dire no a questa follia in una manifestazione organizzata da Amnesty International Italia, insieme alla rete "No ddl Sicurezza – A Pieno Regime".

La manifestazione "100.000 luci contro il buio del regime" è organizzata per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'impatto negativo che il disegno di legge 1236 avrà sui diritti umani una volta approvato definitivamente. Il testo, attualmente in discussione al Senato, prevede un ulteriore inasprimento delle leggi penali in materia di sicurezza pubblica e antiterrorismo, ampliando l'ambito delle sanzioni e criminalizzando forme di dissenso pacifico.

Tra gli aspetti più preoccupanti del provvedimento, emergono la trasformazione di alcune infrazioni amministrative in reati penali; il ricorso a misure preventive, come i fogli di via, anche in assenza di effettivi danni o comportamenti violenti; l'effetto deterrente che tali norme avrebbe sulla partecipazione a proteste pacifiche, mettendo così a rischio le libertà fondamentali di espressione e di riunione pacifica.

La società civile e numerosi movimenti per i diritti umani ritengono che queste misure mirino a restringere ulteriormente gli spazi di democrazia, in un contesto in cui il dissenso è già ampiamente criminalizzato.

"Dietro la narrazione ufficiale della sicurezza, questo disegno di legge minaccia la tutela dei diritti fondamentali di tutte e di tutti. Se non ci attiviamo adesso, collettivamente e convintamente, per bloccare questo provvedimento, le occasioni per far sentire le nostre opinioni saranno sempre meno", ha dichiarato Laura Renzi, coordinatrice delle campagne di Amnesty International Italia.

Il dialogo sociale e le misure di welfare sono le azioni che servono per combattere comportamenti che affondano le proprie radici nella diseguaglianza sociale ed economica. Perché la sicurezza di cittadine e cittadini non può essere declinata in termini di proibizioni, ma dovrebbe essere improntata sulla sicurezza sociale, lavorativa e umana, finalizzata all'uguaglianza delle persone.

Ma per prender voti è più semplice dire alla gente dagli al clandestino, arresta chi protesta e zittisci chi dissente... che mettere in atto un programma per combattere disagi e disuguaglianze. Ma la gente dovrebbe iniziare a ricordarsi che questo modo di far politica finisce sempre per aver bisogno di nuovi nemici... e non è detto che i nuovi nemici siano sempre gli altri!

Contro il ddl Sicurezza si sono espressi anche sei relatori Onu: Gina Romero, Relatrice Speciale sui diritti alla libertà di riunione pacifica e di associazione, Irene Khan, Relatrice Speciale sulla promozione e protezione del diritto alla libertà di opinione e di espressione, Mary Lawlor, Relatrice Speciale sulla situazione dei difensori dei diritti umani, Gehad Madi, Relatore Speciale sui diritti umani dei migranti, K.P. Ashwini, Relatore Speciale sulle forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza connessa e infine Ben Saul, Relatore Speciale sulla promozione e protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella lotta al terrorismi.

Tutti hanno espresso una forte preoccupazione nei confronti del testo che rischia di ledere diritti fondamentali e minare alla base l'assetto della democrazia del nostro Paese. Una roba del genere non si era mai vista nei confronti di un Paese del G7!

E quello che è ancor di più assurdo è che ci sia ancora qualcuno che pretenda di voler far credere che l'attuale governo possa essere definito conservatore, mentre è invece dichiaratamente fascista.