Alla fine si sono decisi. L'elezione anticipate nel Regno Unito si faranno ed i sudditi di sua maestà  le troveranno sotto l'albero di Natale. 

Dopo tre proposte da parte del Governo, i Laburisti hanno dato il loro assenso al voto anticipato, mentre l'Unione Europea ha rinviato l'applicazione dell'Articolo 50 al 31 gennaio 2020.

Quella delle elezioni, Boris Johnson, è l'ultima mossa disperata per far uscire il Paese dalla gabbia della Brexit. Se mai sarà possibile.


Quando si voterà? Quella della data è l'ultima incertezza che pesa sul voto... in parte risibile visto che il dubbio oscilla tra lunedì 9 dicembre e giovedì 12 dicembre, mentre sembra ormai tramontata, almeno per questa volta, la possibilità di estendere il voto anche ai sedicenni.

Questo turno elettorale, per forza, assumerà anche il carattere di referendum per la Brexit tra chi è a favore e chi è contro. In passato, l'ipotesi Brexit ha diviso i britannici al di là del partito di appartenenza... questa volta, è probabile che non sia così.

I candidati e i loro partiti dovranno fare delle scelte chiare e definitive in merito da sottoporre ai loro elettori.

Per gli scozzesi dello SNP e per i Lib Dems non ci sono tentennamenti in proposito. Addirittura i Liberal Democrats nel loro ultimo congresso hanno dichiarato, nel caso ottenessero la maggioranza di governo, di voler ritirare la proposta di uscita del Regno Unito dall'Ue.

Conservatori e laburisti, finora, non avevano avuto una posizione univoca sul rimanere o meno in Europa, ma non è detto che adesso non scelgano di comunicare agli elettori da che parte stare.

In ogni caso, quel che è certo fin d'ora, è che questo appuntamento elettorale riguarderà (quasi) esclusivamente la Brexit e non potrà non essere interpretato come un secondo referendum in proposito.