A Roma 'sto stadio, 'o fa'mo o nun lo fa'mo? Nun lo famo. Questa sembra essere l'intendimento dei 5 Stelle eletti in Campidoglio.

A dirla tutta, Virginia Raggi, anche per riprendersi dalle sberle mediatiche cui finora è stata sottoposta dalle beghe giudiziarie proprie e dei suoi assessori, lo stadio della Roma, anche se per la precisione dovrebbe esser chiamato lo stadio di Pallotta, lo avrebbe lasciato costruire.

L'area a sud di Roma del fu ippodromo di Tor di Valle ha bisogno di una riqualificazione ambientale: l'ippodromo non c'è più e le tribune stanno cadendo a pezzi, per non parlare del rischio amianto. Se un privato si prende in carico il compito di sistemare tutto a proprie spese, perché non lasciarglielo fare?

Già perché? Sostituire un ippodromo con uno stadio, in fondo, non sarebbe un problema. L'area avrebbe la stessa destinazione d'uso con la sola differenza che a corrervi dentro non sarebbero più dei cavalli, ma dei calciatori. Più o meno non vi è una così grande differenza.

E allora? Perché non farlo? Perché lo stadio della Roma è una "scusa" per il presidente della AS Roma, Pallotta, per metter su quella che una volta si sarebbe chiamata una speculazione immobiliare con centri commerciali e appartamenti che costituirebbero una evidente cementificazione dell'area, molto più estesa rispetto a quella del vecchio ippodromo, tanto che la costruzione dello stadio, in tutto il progetto, sarebbe relativa solo ad una percentuale piuttosto ridotta.

Ed è qui che entrano in gioco le perplessità dei 5 Stelle eletti in Campidoglio che si interrogano su come potrebbero giustificare ai loro elettori la mega costruzione con quanto da loro sostenuto in campagna elettorale. Così, mentre alcuni sarebbero propensi a dare il via al progetto di Pallotta, altri, la maggioranza, sembrano essere di parere opposto.

Nel pomeriggio, alla presenza di Sua Garanzia Giuseppe Grillo detto Beppe, Virginia Raggi e gli eletti capitolini nei 5 Stelle si riuniranno per prendere una decisione unitaria e definitiva sul da farsi.

Secondo il capogruppo 5 Stelle al Campidoglio, Paolo Ferrara, il movimento non è contrario allo stadio, purché si faccia nel rispetto delle leggi. Il che, secondo i più, equivarrebbe ad un annullamento della delibera con cui l'ex sindaco Marino aveva espresso il proprio placet.

Il problema di Pallotta è evidente: lo stadio da solo potrebbe esser costruito senza ostacoli. Ma lui ha bisogno di costruire anche il "contorno" che, grazie ai ricavi, giustificherebbe le spese dell'investimento dedicato solo alle peripezie dei campioni della pedata. Ma questa ipotesi confligge con la coerenza dei 5 Stelle.

Per questo tutti scommettono che lo stadio, almeno in relazione al progetto presentato, non si farà. L'incontro tra il sindaco Raggi, Mauro Baldissoni (dirigente della Roma) e Luca Parnasi (costruttore) fissato per oggi è stato rimandato a venerdì, in attesa del pronunciamento dell'assise grillina del pomeriggio.

Le opposizioni, PD in testa, sono favorevoli al progetto, mentre da parte della AS Roma si cerca di supportarlo facendo leva sull'aspetto riqualificazione. Così, sul proprio profilo facebook, la squadra giallorossa ha pubblicato un filmato per mostrare lo stato d'abbandono dell'area.