Nonostante la presidenza di Joe Biden sia stata contestata fin dall’inizio, pare che un eventuale nuovo insediamento di Donald Trump al 1600 di Pennsylvania Avenue spaventi molto di più.
Spaventa forse più i vertici europei che non quelli a stelle e strisce. Ne ha parlato ampiamente sullo Washington Post il corrispondente da Parigi Lee Hockstader. I costi che gravano sul bilancio americano in tempi recenti, specialmente negli ultimi 20 mesi, ossia da quando è iniziata la guerra tra Russia e Ucraina, sono tutt’altro che trascurabili.
Si stima che siano stati donati sotto varia forma circa 230 miliardi di dollari alla causa di Zelensky. Altri 61,4 miliardi sono pronti a partire, ovviamente sotto forma di aiuti militari.
Con il ritorno di Trump tutto questo potrebbe cambiare. L’arrivo di una ventata repubblicana ai vertici infatti, farebbe abbassare di molto, se non far terminare, le elargizioni in dollari verso Kiev. Da qui il terrore che serpeggia a Bruxelles, nel caso in cui oltreoceano dovessero “chiudere i rubinetti.”
Non c’è da stupirsi quindi che Alexandra de Hoop Scheffer del German Marshall Fund of the United States inciti i Paesi europei a continuare a sostenere il fronte ucraino.
Come se l’Europa non avesse fatto già abbastanza, generando malcontenti in vari Paesi e privando addirittura i cittadini di questi di un vero e proprio sostegno economico che è invece andato ai rifugiati ucraini (vedasi il caso della Romania).