Il Tribunale amministrativo regionale riconosce la legittimità degli atti del Comune e respinge il ricorso presentato da circa 3000 cittadini richiedenti l’annullamento delle bollette contestando la legittimità della delibera del Consiglio Comunale adottata il 30 aprile 2016, con la quale si approvava il piano finanziario e la tariffa relativa al servizio di smaltimento dei rifiuti: per i giudici (presidente Burzichelli, consiglieri Leggio e Spampinato) il ricorso è “inammissibile nel merito”, poiché le procedure seguite dall’Amministrazione sono corrette e in linea con quanto previsto dalle norme.
I ricorrenti (Pino Francesco + 2942 residenti), assistiti dall’avv. Micaela Miceli, contestavano che il provvedimento era stato adottato senza il rispetto del prescritto termine di cinque giorni, che deve intercorrere tra la data dell’adunanza della Commissione Consiliare e la data della riunione del Consiglio Comunale; la predisposizione di una tariffa annuale basata sul piano finanziario 2015, la mancata previsioni delle agevolazioni di legge e altre presunte irregolarità.
Il Comune mamertino, difeso dall’avv. Marcello Scurria, ha invece chiesto il rigetto osservando tra l’altro che “i ricorrenti hanno impugnato le delibere ben oltre il termine di decadenza decorrente dalla pubblicazione degli atti stessi all’albo pretorio del Comune; che avrebbero potuto impugnare gli avvisi di accertamento innanzi alla Commissione Tributaria; e ancora che il parere della Commissione consiliare in questo caso non risulta obbligatorio, ragioni riconosciute dal Tar che ha respinto il ricorso condannando i ricorrenti alle spese legali e a questo punto anche al pagamento delle bollette TARI di quell’anno che gli stessi avevano “congelato” in attesa dell’esito del ricorso.