La Caritas invita le comunità di tutto il mondo a camminare fianco a fianco con migranti e rifugiati come parte della passeggiata mondiale di solidarietà "Share the Journey" (Condividi il Viaggio).
"Camminando insieme, impariamo di più l'uno sull'altro, costruiamo amicizie e mandiamo anche un forte messaggio di unità ai leader politici" questo l'appello del cardinal Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente di Caritas internationalis, che con questa iniziativa invita i cittadini di tutto il mondo a contrastare l’odio e la paura con una marcia lunga un milione di chilometri.
"Ogni passo che facciamo in tutto il mondo è un passo verso la costruzione di comunità più forti e l'apertura delle nostre menti e dei nostri cuori verso un futuro comune."
La campagna “Share the Journey”, promossa da Papa Francesco nel 2017, ha come obiettivo quello di avvicinare le comunità di cittadini ai migranti e ai rifugiati, organizzando spazi e momenti dedicati alla cultura dell’incontro.
Domenica prossima, il 21 ottobre alle 10.15 a Roma, il cardinale Tagle lancerà ufficialmente l'iniziativa con una camminata dalla chiesa di Santa Maria della Luce a Trastevere fino a San Pietro, accompagnato da migranti e rifugiati.
"La grande sfida in questo momento di divisioni dure è quello di opporsi alla dura retorica della paura e dell'odio con azioni di amore, bontà e misericordia: come quella proposta tramite Share the Journey", ha detto il Cardinale Tagle.
"Se oggi guerre e povertà nel mondo - ha poi continuato - fanno sentire impotenti, riprendiamo il potere unendoci agli immigrati e ai rifugiati che fuggono da altre terre, e ascoltando le loro storie. Camminando insieme e parlando l'uno con l'altro, riconosceremo una sorella, un fratello, un vicino di casa e noi stessi."
La passeggiata di Roma è una delle tante organizzate nel tentativo di arrivare al traguardo di percorrere 1 milione di chilometri. Organizzazioni di Caritas in Cile, Nuova Zelanda, Canada, Regno Unito e Stati Uniti hanno già iniziato a camminare con migranti e rifugiati. Molti altri stanno pianificando pellegrinaggi per i prossimi sei mesi.