Il Portavoce del CVFL Arch. Maurizio Ulisse spiega le ragioni delle richieste fatte al Sottosegretario Sen.Stefano Candini, Capo Dipartimento e in particolare all’Ing. Fabio Dattilo Capo del Corpo dei vigili del Fuoco.

Da una ricognizione effettuata su tutto il territorio nazionale nei mesi scorsi, è emerso che, tra il personale VVF non direttivo, ci sono molti Vigili del Fuoco operativi in possesso di laurea e di abilitazione professionale (circa 2000) che da anni, potenzialmente, avrebbero potuto accedere ai ruoli direttivi, ma in sostanza, né il precedente ordinamento né quello recentemente approvato, riserva loro una tale chance, generando inutili ed ingiuste disparità economiche a tanti altri Corpo dello Stato.

Ai vertici politici e del Corpo si è fatto presente che i nuovi regolamenti che sono stati emanati per disciplinare le modalità di accesso alla figura di Capo Squadra, Capo reparto e soprattutto a quella di Ispettore Antincendio sono particolarmente lesivi dei diritti di tutti gli operatori VVf e soprattutto lesivi della propria dignità personale nonché in contrasto con i principi costituzionali e con la ratio della stessa legge madia che ricordiamo disponeva per le Pubbliche Amministrazioni l’attivazione di procedure selettive interne al fine di garantire la progressione in carriera del personale in possesso di specifici titoli di studio.

In merito ai titoli di studio di ammissione e di valutazione per concorsi interni finalizzati alla progressione di carriera, si fa presente che, la stessa I° Commissione in occasione dell’iter formativo del novello riordino VVF, ha invitato il governo a valutare la possibilità di consentire la partecipazione ai concorsi interni per l’accesso al ruolo dei direttivi operativi e tecnici professionali al personale già in possesso di lauree diverse da quelle oggi previste, quali ad es. quelle giuridiche, scientifiche e umanistiche, senza limiti di età.

Inoltre, per i passaggi da vigile a caposquadra fino al ruolo di ispettore, la stessa I° Commissione rileva la necessità di qualsiasi diploma e non solo quello con indirizzo specifico, considerato che, diversamente, si annulla di colpo l’anzianità operativa acquisita, generando diseguaglianze e incongruenze rispetto a quanto già avviene per gli omologhi nel comparto sicurezza.

In poche parole, sarebbe cosa giusta e corretta garantire agli operatori VVF, in possesso di esperienza professionale acquisita sul campo con anni di servizio nonché in possesso di titolo di studio, un adeguato sviluppo di carriera, diversamente si concretizza in toto una vera e propria lesione del diritto alla progressione in carriera.

In merito al concorso per il passaggio ad ispettore antincendio, sarebbe auspicabile una semplice e funzionale struttura dello stesso come di seguito specificato

- per il concorso esterno  prevedere il 50% dei posti riservati al personale interno in possesso di specifici titoli ampliando la tipologia delle lauree come ad esempio prevedere anche la partecipazione di candidati in possesso di laurea in geologia, giurisprudenza ecc., considerato anche la competenza attribuita al CNVVF in materia di controlli per la sicurezza nei luoghi di lavoro ex Dlgs 81/08 e l'applicazione del relativo procedimento sanzionatorio ex Dlgs 758/94, dove c'è un forte connubio tra gli aspetti tecnici e giuridici da applicare;

- per il concorso interno, prevedere il 50% per titoli ed esami indipendentemente dalla tipologia del diploma, in virtù di quanto già ribadito dalla stessa I Commissione Parlamentari Affari Costituzionali... e il 50% solo per titoli e anzianità di servizio, nonché la valutazione di qualsiasi maggiore titolo posseduto, come ad es. la laurea in statistica, in giurisprudenza ecc., considerato che nello schema attuale di valutazione si attribuiscono ad es. 0,30 punti per la qualificazione NIAT e niente per la laurea in giurisprudenza, un'assurdità lapalissiana.

Ecco perché come Comitato Vigili del Fuoco Laureati, abbiamo richiesto ai Vertici politici nella persona del Sottosegretario Sen. Stefano Candiani e ai vertici del Corpo nella persona del Pref. Salvatore Mulas Capo Dipartimento ed in particolare dell’ing. Fabio Dattilo Capo del Corpo dei Vigili del Fuoco un incontro specifico sull’argomento, per esternare nel dettaglio la problematica ed intraprendere la strada per riuscire a dare quel giusto riconoscimento professionale basato sul principio di meritocrazia e valorizzazione al personale laureato operativo che costituisce una fondamentale ed insostituibile risorsa per tutto il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.