L'Associazione dei Preti Sposati che rappresenta poco meno di 5 mila sacerdoti ormai usciti dai ranghi della Chiesa per mettere su famiglia, si sta preparando ai lavori del Sinodo sulla Sinodalità che Papa Francesco ha convocato per l'anno prossimo in Vaticano con i rappresentanti di tutte le conferenze episcopali del mondo. Uno dei grandi nodi da sciogliere è l'abolizione del celibato come da tempo chiedono alcuni episcopati (per esempio quello tedesco e quello brasiliano) e diverse associazioni tra cui quella italiana che proprio ieri ha eletto il nuovo presidente, un ex prete napoletano, 77 anni, quattro figli, Natalino Mele.
«Io penso che la Chiesa debba rendere facoltativo il celibato sacerdotale, dando modo a chi viene consacrato di scegliere. Del resto non si può continuare a mantenere una situazione distonica e inoltre dovrebbe essere chiaro che le donne vanno rispettate».
I membri della associazione italiana, spiega Mele, hanno quasi tutti lasciato il ministero nel corso degli anni perché si sono innamorati e si sono poi sposati. «IN vista del Sinodo stiamo elaborando la nostra proposta, che ovviamente non sarà l'unica. Quello che sta accadendo in Germania, mi riferisco al dibattito in corso sull'argomento, fa ben sperare: è una accelerazione verso il cambiamento».
L'ex presidente uscente, Samuele Ciambriello afferma che «l’acceso dibattito fa capire come nell’istituzione il problema drammaticamente irrisolto sia sul rapporto perverso tra potere e sessualità, cosa che Gesù stroncò alla radice, escludendo tassativamente il primo nella sua comunità e liberando la seconda da qualsiasi forma di dominio sull’altro riportandola, secondo il piano originario della creazione, ad affetto, tenerezza, passione».
Che per il Vaticano non sia facile superare una semplice normativa disciplinare – come quella che impone il celibato ai preti di rito latino – per restituire all’uomo la legittima libertà di scelta nello sposarsi o no, è ben chiaro a tutti ma il vento di novità che soffia forte con la Chiesa di Papa Francesco «fa ben sperare» i membri di Vocatio, l’associazione italiana che ha raccolto i preti che hanno contratto matrimonio.