Intervista a Stefania Zambrano, attrice ed attivista per i diritti della comunità Lgbt.

Ciao Stefania. Partiamo dalla domanda più semplice: quando hai deciso di fare l’attrice?“Ho incominciato a fare l’attrice di teatro amatoriale quando avevo circa 14 anni. E’ una passione che è nata fin da giovanissima”.


Quali sono state le esperienze fondamentali della tua carriera?“Dopo vari anni di teatro, sono stata chiamata per alcuni lungometraggi. Sono stata scelta da Michele Santoro per Robinu. Sono stata contattata dallo staff di Stefano Incerti, che cercavo una donna trans, per un bellissimo ruolo. L’associazione Atn ha girato la notizia e così ho fatto il provino insieme ad altre ragazze. Il regista mi ha chiesto di fare il provino per gioco, l’ho fatto il giorno dopo sono stata chiamata per un colloquio più approfondito. La settimana successiva mi hanno voluto vedere insieme allo staff e mi hanno comunicato che ero io la scelta. Nei primi giorni è stato difficile prendere confidenza con le telecamere e la gente che mi circondava. Sono riusciti però a mettermi a mio agio e tutto è andato come doveva andare”.

Com’è stato avere a che fare col successo?“Per me è stato un gioco inizialmente, un lavoro nuovo. La gente mi fermava, mi chiedeva le foto, mi faceva i complimenti, è stata in grado di farmi sentire una grande star, anche se io non l’ho mai pensato. Io sono nata come organizzatrice di eventi e da lì è arrivato tutto questo, tante offerte di lavoro. Alcuni mi hanno vista come persona e attrice e in tanti come una trans (oggetto di sesso )”.

Prossimo progetto?
“E’ ovviamente top secret. Anche se il sogno più grande è quello di adottare. Ho un istinto genitoriale molto forte”.