Forte la critica riguardante il bombardamento da parte della Turchia delle aree controllate dai curdi nel nord della Siria, nonostante il recente fortissimo terremoto,  espressa dall'esperto di Medio Oriente Kamal Sido dell'Associazione per i Popoli Minacciati (APM).

L'APM ha sottolineato come il blocco da parte della Turchia e dei suoi partner occidentali delle aree curde del nord della Siria abbia ulteriormente peggiorato la situazione nella zona interessata dal sisma. L'intero sistema di assistenza medica era già in cattive condizioni a causa della guerra, ma adesso le persone non possono essere curate.

La Turchia ha chiuso i valichi di frontiera verso le aree curde della Siria settentrionale impedendo così l'invio di aiuti umanitari. Il governo tedesco, per rispetto verso la Turchia come partner della NATO, non ha permesso l'invio di aiuti umanitari nelle aree curde. Idem gli Stati Uiti. Sido ha detto che questi valichi di frontiera dovrebbero essere aperti per permettere il passaggio di rifornimenti umanitari sia per il nord che per il resto della Siria.

«Il forte terremoto dell’altro ieri sera non impedisce alla Turchia di bombardare le aree controllate dai curdi nel nord della Siria, (…).  È scandaloso che uno Stato della NATO stia esacerbando una catastrofe umanitaria. Non c’è una parola di critica da parte degli altri Paesi della Nato. Il blocco da anni delle aree controllate dai curdi nel nord della Siria da parte della Turchia e dei suoi partner occidentali  ha ulteriormente aggravato la situazione nelle zone terremotate. L’intero sistema di assistenza medica era già in rovina a causa della guerra civile in corso e degli attacchi siriani e russi. Ora molti feriti non possono essere curati. L’approvvigionamento delle aree curde non è stato e non è impedito solo da Assad. La Turchia, in particolare, ha chiuso i valichi di frontiera verso le aree curde della Siria settentrionale alle forniture umanitarie. Le persone traumatizzate e al freddo sul posto stanno ora sopportando le conseguenze di questo blocco che dura da anni. Per rispetto alla Turchia, partner della NATO, il governo tedesco non ha permesso l’invio di aiuti umanitari nelle aree popolate dai curdi. Nelle loro dichiarazioni sul terremoto, i rappresentanti del governo tedesco nascondono questo fatto. Quasi tutti i valichi di frontiera nel nord della Siria sono sotto il controllo della Turchia. Non ci sarebbe bisogno di una decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per aprirli. Per i combattenti islamici e le armi moderne, questi confini sono sempre stati aperti. Ora bisogna finalmente far passare i rifornimenti umanitari per il nord della Siria e per tutta la Siria».

Fonte: adista.it