La vecchia in questione è Lucia Hiriart, 99 anni, vedova dell'ex dittatore cileno Augusto Pinochet. Pochi minuti dopo la notizia del decesso avvenuto il 16 dicembre, la gente nella capitale Santiago è scesa in strada a festeggiare.

Il motivo? Per l'influenza che aveva sul marito, la cui dittatura è durata dal 1973 fino al 1990, causando più di 3.000 vittime, senza contare quelle incarcerate e torturate, poi liberate.

Per alcuni la Hiriart era come un filantropo per aver creato e gestito una serie di istituzioni come il CEMA, la Fondazione Settembre, il Comitato degli asili e delle nascite, mentre per altri era una delle anime nere della dittatura, come testimonia una biografia non autorizzata pubblicata nel 2013, dal titolo "Doña Lucía", della giornalista Alejandra Matus che l'ha definita una "stratega politica del potere nell'ombra", e come dichiarò lo stesso Pinochet che la indicò come una delle persone che più avevano influenzato la sua decisione di guidare il colpo di Stato contro il presidente Salvador Allende.

Per questo motivo, molti cileni sono scesi in piazza a festeggiare e a brindare per la sua morte che dovrebbe segnare la definitiva rottura con un passato di cui invece una parte del Paese continua a non vergognarsi.

Infatti, la sua morte arriva prima delle elezioni presidenziali di domenica, dove i cileni dovranno scegliere tra l'ex leader studentesco Gabriel Boric, un candidato di sinistra che condanna la passata dittatura militare, e José Antonio Kast, un candidato di estrema destra, che invece elogia Pinochet.