Misteriosamente, senza che nessuno si chieda da dove spunti, quale sia la fonte, il risorto quotidiano Il Riformista e la trasmissione tv "Quarta Repubblica" rendono pubblica un'intercettazione ambientale, che risalirebbe al 2013, tra il giudice Amedeo Franco e Silvio Berlusconi.

Argomento del dialogo la sentenza Mediaset che sancì la condanna di Silvio Berlusconi e, successivamente, la sua espulsione dal Senato. A commentarla, giudicante e giudicato. Non è chiaro perché i due parlino del risultato di una sentenza che li ha visti protagonisti su fronti opposti.

Che cosa si sarebbero detti Berlusconi e Franco?

“Il presidente lo sa benissimo”, si sente dire dal giudice. “Cosa sa?”, chiede Berlusconi. “Sa benissimo che è stata una porcheria. Quando mi hanno coinvolto in questa faccenda dissi che se avessi saputo mi sarei dato malato, non avrei voluto essere coinvolto”. E ancora: “Fanno finta che non sia successo niente, Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone… Questa è la realtà. C'è stata una situazione vergognosa. A mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia. Abbiamo avuto il sospetto diverse persone, non solo io ma colleghi che sono politicamente suoi avversari e che però sono persone corrette, hanno avuto l'impressione che tutta questa vicenda sia stata guidata dall'alto”.

Chi era Amedo Franco? È possibile leggerne la carriera nel profilo riportato dalla Fondazione Luigi Einaudi: 
www.fondazioneluigieinaudi.it/wp-content/uploads/2016/05/CV-di-Amedeo-Franco.pdf

Lui, adesso, non ci può confermare quando, dove e perché sia avvenuta tale conversazione. Franco è morto ormai da un anno.

In compenso, la Cassazione, dopo la diffusione della registrazione audio, ha diffuso la seguente nota alle agenzie stampa: "Il processo in Cassazione a Silvio Berlusconi si è svolto nel pieno rispetto del giudice naturale precostituito per legge". In relazione alle polemiche sull'assegnazione del fascicolo alla sezione feriale, la stessa nota spiega che c'era l'imminente scadenza della prescrizione e il fascicolo venne assegnato a un collegio "già costituito in data anteriore all'arrivo" degli atti in Cassazione. "La motivazione della sentenza è stata sottoscritta da tutti e cinque i magistrati componenti del collegio, quali coestensori della decisione. Non risulta altresì che il consigliere Amedeo Franco abbia formalizzato alcuna nota di dissenso".

E che cosa ha detto Silvio Berlusconi sull'argomento, visto che di quella intercettazione è protagonista? Assolutamente nulla.

Per suo conto hanno espresso il massimo sdegno i rappresentanti del suo partito, Forza Italia, cercando di superarsi nell'indignazione da mostrare coram populo. Così, ai lai della Bernini, si sono aggiunti quelli della Gelmini, della Carfagna, di Tajani e della Ronzulli... che ha persino proposto Berlusconi per la carica di senatore a vita quale risarcimento per la presunta ingiustizia da lui subita.

Inutile aggiungere che anche gli alleati di Berlusconi si sono espressi a suo favore, a partire da Matteo Salvini, Giorgia Meloni e... Matteo Renzi che ha dichiarato, oltre ovviamente a definirsi avversario politico di Berlusconi, che adesso "è doveroso fare chiarezza su ciò che esce dagli audio di quella trasmissione e nessuno può permettersi il lusso di far finta di niente".

E ciò che quegli audio dicono è... praticamente nulla. Si parla di sentenza vergognosa, si parla di cose che un giudice non avrebbe mai voluto fare e che poteva benissimo non fare, ma che ha fatto. E perché tale presunta intercettazione sarebbe venuta alla luce proprio adesso dopo che Franco è morto e a seguito della vicenda Palamara? Dopo otto anni?

Quello che l'intercettazione non spiega è perché, tecnicamente, la sentenza sarebbe stata pilotata, perché la Cassazione avrebbe dovuto negare la correttezza dell'ultimo giudizio in cui Berlusconi era stato definito colpevole? 

Mistero. L'importante, però, è far rumore, far credere che la magistratura sia corrotta... perché tanto la gente non riflette, la gente deve solo scandalizzarsi e annuire.

C'è però un problema per Silvio Berlusconi ed è costituito dal fatto che la sua vita imprenditoriale è legata alla corruzione del PSI nella prima Repubblica, alla costituzione di società fittizie per mascherare l'oceano di denaro che gli ha permesso di creare il suo impero televisivo, alle sue imbarazzanti vicinanze con persone legate alla mafia, al fatto di aver operato in regime di anti concorrenza..., al fatto di essersi approfittato del ruolo di presidente del consiglio per promuovere leggi a favore delle sue aziende, senza dimenticare poi le cene galanti e tutto quanto ad esse collegato.

E un personaggio del genere dovrebbe essere risarcito con la carica di senatore a vita?