Secondo il sondaggio Monitor Italia, con interviste effettuate il 9 e 10 gennaio, il movimento delle 6000 sardine - nel caso si presentasse con una propria lista alle urne - sarebbe la quarta forza politica del Paese con l'11,4% dei consensi.

Un risultato notevole, non c'è che dire, per un movimento nato da due mesi che si "sostiene" con il passa parola e che non ha "sponsor" di alcun tipo nei media e nelle istituzioni.

Ma le sardine, sempre in base al sondaggio realizzato in collaborazione tra Agenzia Dire e Istituto Tecnè, non porterebbero molti voti in più alla sinistra. La maggior parte del loro consenso, infatti, deriverebbe dalle forze parlamentari di centrosinistra.

Sarebbe il Pd il partito più danneggiato se le sardine "scendessero in campo", passando dall'attuale 19,3% al 14,9%. I 5 Stelle perderebbero il 3,4% dei consensi, scendendo dal 15,4% al 12%. Anche i Verdi sarebbero risucchiati nei banchi di sardine. Risibili le percentuali che interesserebbero gli altri partiti.

In pratica, se le sardine si presentassero alle politiche prenderebbero il 9,1% dei voti delle forze parlamentari di centrosinistra e solo lo 0,4% dei partiti di destra.

Pertanto, sarebbe una percentuale di voti scarsa, tra il 2% e il 3%, quella che le sardine portano in più alla causa della sinistra. Va detto però che finora - al di là di cosa decideranno nel "congresso" annunciato che si terrà a Torino - le sardine non hanno dichiarato di voler essere un partito e neppure hanno proposto un programma politico di qualsiasi tipo.

Quindi, qualunque valutazione di merito sui dati del sondaggio può essere soggetta a molte chiavi di lettura, sia positive che negative.

Quello che comunque si può dire per certo è che questo dato dimostra, ancora una volta, che esiste in Italia una sinistra che vorrebbe sentir dire qualcosa di sinistra dalle forze politiche che si dichiarano di sinistra. L'appello di Nanni Moretti a D'Alema è ancora più che attuale. 

Il guaio è che in nome dello sciagurato "inclusivismo" (o "maanchismo") inventato da Veltroni, un partito come il Pd continua a non dire le cose che chi voterebbe a sinistra vorrebbe sentirsi dire. E il guaio maggiore è che neppure l'attuale dirigenza sembra averlo capito.

C'è comunque una nota ironica e molto divertente in questo sondaggio: raffrontare il dato delle sardine con quello di Italia Viva. Uno come Renzi, nonostante tutti i suoi amici americani e israeliani nel mondo dei media e della finanza, dopo essersi preparato per due anni per farsi un partito su misura galleggia ben al di sotto del 5% dei consensi, mentre le sardine dopo 2 mesi, senza conoscere nessuno, sono ben oltre l'11%. La faccia di Matteo, nel caso abbia letto la notizia, sarà stata sicuramente uno spettacolo imperdibile.