Nell’abbazia di San Galgano, vicino a Siena, infilata nel terreno c’è una spada del XII secolo, l’arma è conficcata nella roccia, allo stesso modo di quella leggendaria che Artù avrebbe estratto per diventare Re d’Inghilterra (podcast in fondo al post)
La grande Abbazia di San Galgano fu costruita nel Comune di Chiusdino a circa 30 chilometri da Siena, negli anni tra il 1220 ed il 1268, era il periodo storico in cui in Italia si fondevano lo stile Romanico con quello Gotico di importazione francese.
L’abbazia è stata costruita dai monaci cistercensi, ampliando una cappella eretta da San Galgano alla fine del XII secolo ed è considerato oggi uno dei luoghi più suggestivi e prestigiosi esempi di architettura gotico-cistercense.
Nel 1300 l’abbazia fu distrutta dalle truppe comandate da Giovanni Acuto e nel 1400 iniziò un periodo di decadenza irreversibile, favorita anche dalla decisione di abolire gli ordini monastici.
A poca distanza dall’abbazia si trova l’eremo di Montesiepi, al cui interno si conserva da circa 900 anni la spada di San Galgano e la sua straordinaria leggenda.
Galgano Guidotti nasce a Chiusdino nel 1148 da Guido e Dionigia, la sua era una famiglia nobile legata al vescovo di Volterra e fin da giovane Galgano è destinato a diventare cavaliere in un periodo forti fermenti e contese territoriali.
Il giovane, nonostante le continue guerre, conduceva una vita dissoluta fatta di divertimento e capricci, fino a quando non gli apparve in sogno l’Arcangelo Michele che lo invitò a seguirlo e a diventare Cavaliere di Dio.
Se ti piace il mio lavoro, offrimi un caffè
Galgano, allora trentatreenne, tornò a Chiusdino il giorno di Natale del 1180 e, una volta raggiunta l'area di Montesiepi, conficcò la sua spada nella roccia, forse per ripudiare il proprio passato, forse per la frustrazione di non essere riuscito a costruire una croce con del legno.
Qualunque fosse il motivo, Galgano lasciò la spada nella roccia, formando una croce con l’elsa e la porzione di lama rimasta visibile, esattamente nella posizione in cui si trova oggi.
Il monaco morì un anno dopo e fu creato santo nel 1185 per alcuni miracoli compiuti e, poco dopo, nel luogo della sua sepoltura, venne eretto l'Eremo di Montesiepi.
La figura di San Galgano è un punto di svolta nelle vicende della Chiesa di quel periodo, che parte da San Bernardo di Chiaravalle, un guerriero che guidò le Crociate, poi si passa a Galgano, un cavaliere che rinuncia alla violenza, per arrivare a San Francesco, nato proprio nell'anno in cui Galgano muore, ma questa è un’altra storia.
La leggenda vuole che proprio dalla spada piantata nella roccia dal Santo senese ebbe origine il mito di Excalibur e quello dei Cavalieri della Tavola Rotonda, l’unica differenza è che nei racconti del ciclo arturiano la spada viene estratta, mentre quella conservata nell’eremo sembra impossibile da sradicare dal pavimento.
Come sia stato possibile che le due storie, così lontane nello spazio, partano di fatto da una base comune è la domanda a cui molti hanno tentato di dare una risposta.
C’è la possibilità che, al fine di suscitare interesse, la storia di San Galgano sia stata leggermente corretta sulla base dei racconti di Artù, Merlino ed i Cavalieri della Tavola Rotonda, cantati dai trovatori del tempo in tutta Europa e si potrebbe ipotizzare che la spada sia stata piazzata dai monaci cistercensi che avevano preso possesso della Rotonda nel 1218.
Al contrario qualcuno sostiene che sia stato proprio questo evento della vita di San Galgano ad ispirare la saga arturiana, perché l’episodio della Spada nella Roccia entra nel ciclo attorno al 1200, ovvero circa vent’anni dopo la morte del Santo, perciò non si sa di preciso quanto la figura storica di Galgano abbia influenzato i racconti arturiani, ma probabilmente lo ha fatto.
Sia come sia, la realtà è che nell’Eremo di Montesiepi esiste una spada di 900 anni fa conficcata nella pietra e che questa spada sia attribuita a San Galgano, un cavaliere fattosi eremita, morto nel 1181 e nulla può togliere fascino e magia a questa storia.