L'importante, per i media, la diplomazia internazionale e la politica, sono le etichette. Una volta che queste sono state assegnate è per loro più facile poter dire chi abbia torto o ragione in relazione a determinati fatti. 

Quindi, se un militare israeliano ammazza una giornalista palestinese, o se dei militari israeliani utilizzano dei palestinesi come se fossero dei bersagli, uccidendoli indiscriminatamente, nessuno ha nulla da dire o perché questi era dei "terroristi" o perché purtroppo i poveri militari hanno sbagliato... capita.

E lo stesso vale per i coloni israeliani... degli estremisti che utilizzano la religione ebraica come diritto che dovrebbe consentire loro di "rubare" terreni, abitazioni, pozzi... Coloni che per di più, per passatempo, distruggono coltivazioni, greggi e assaltano i palestinesi nelle loro abitazioni. Questo è consentito dal diritto internazionale? No. Però Israele promuove questa politica da decenni e i democraticissimi Paesi occidentali la supportano, come se fosse normale e dovuta.

Gli ebrei nel dopoguerra hanno favorito la nascita di Israele tramite attacchi terroristici sistematici contro gli "occupanti" (così li definivano) inglesi. E lo hanno fatto tramite organizzazioni che per statuto si definivano terroristiche.

Adesso, se dei palestinesi difendono con le armi i loro diritti e rispondono con uccisioni a precedenti uccisioni, non essendo militari sono considerati terroristi... E secondo la comunità internazionale questo dovrebbe risolvere la crisi in Medio Oriente?

Dopo l'ennesimo attacco a Jenin con le ennesime uccisioni di palestinesi, è arrivata la rappresaglia palestinese con quattro coloni israeliani uccisi nei pressi dell'insediamento di Eli, in Cisgiordania.

In risposta, i coloni degli insediamenti israeliani hanno iniziato violenze indiscriminate in tutti Territori occupati e centinaia di loro hanno messo a ferro e a fuoco la città palestinese di Turmus Ayya distruggendo case e auto e incendiando i raccolti nei campi: una vittima e almeno quattro feriti tra i palestinesi.

Non solo, il governo Netanyahu ha anche autorizzato la costruzione di 1.000 nuove abitazioni nell'insediamento di Eli, una decisione presa in un incontro tra Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il ministro delle finanze Bezalel Smotrich che hanno concordato "l'immediato avanzamento" della pianificazione delle abitazioni come risposta al terrore, costruendo nuove case in quella che loro definiscono la "loro terra". 

In una riunione di gabinetto di domenica mattina, il governo israeliano ha deciso di accelerare e facilitare il processo di espansione degli insediamenti esistenti in Cisgiordania e la legalizzazione retroattiva di alcuni avamposti in precedenza definiti illegali.

Di cosa si tratta lo ha spiegato in una nota  il ministero  palestinese degli Affari Esteri e degli Espatriati che condanna la volontà di Israele di voler costruire 13.000 nuove unità abitative nei suoi insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, entro sei mesi.

"L'intensificazione nell'espansione degli insediamenti e l'appello a insediare due milioni di coloni nella Cisgiordania occupata è l'ammissione da parte di Israele di voler annettere la Cisgiordania senza dichiararlo apertamente,  costruendo strade che collegano gli insediamenti tra loro, trasformarli in un unico blocco collegato a Israele tramite vie di comunicazione, il che porta a smembrare la Cisgiordania, a separare Gerusalemme dalle città palestinesi e a trasformare le aree palestinesi in isole sparse in un vasto oceano di insediamenti.Il ministero degli Esteri ha affermato che il governo di occupazione israeliano continua a distruggere sistematicamente ogni opportunità di attuare la soluzione dei due Stati, chiude la porta a qualsiasi opportunità di soluzioni politiche al conflitto e approfitta del fallimento della comunità internazionale e la sua mancanza di serietà nel rispettare le sue responsabilità e le sue decisioni nei confronti del popolo palestinese. Israele finisce così per attuare più progetti di insediamento ed espanderli per divorare la Cisgiordania occupata e completare la perpetuazione del regime di apartheid con la legittimità dei paesi che affermano di aderire alla soluzione a due Stati e approvano pubblicamente i principi dei diritti umani, che in pratica vengono messi da parte quando si tratta della Palestina occupata".

Più chiaro di così...