Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, questo venerdì, l'ambasciatore israeliano Danny Danon ha sferrato un violento attacco verbale contro il rappresentante iraniano, Saeed Iravani. La tensione è esplosa quando Danon ha accusato Iravani di "fingersi vittima" perché invocava il rispetto del diritto internazionale e chiedeva la fine degli attacchi israeliani contro l'Iran.

"Signor Iravani, lei non è una vittima. Non è nemmeno un diplomatico. È un lupo che finge di essere un diplomatico e noi abbiamo finito di fingere il contrario", ha dichiarato Danon, senza mezzi termini, di fronte ai membri del Consiglio.

Le accuse di Danon si sono concentrate anche sull'attacco missilistico che ha colpito questa settimana un ospedale a Beersheba, nel sud di Israele. Sebbene l'Iran abbia dichiarato di aver preso di mira un sito militare nelle vicinanze, l'ambasciatore israeliano ha puntato il dito contro Teheran per aver messo a rischio la vita di civili.

Nel suo intervento, Danon non ha risparmiato neanche la comunità internazionale, criticando apertamente le richieste di de-escalation arrivate da diversi governi: "Non ci scusiamo perché ci siamo difesi. Non ci scusiamo per aver colpito gli impianti nucleari iraniani. Non ci scusiamo per aver neutralizzato una minaccia".

Queste dichiarazioni la dicono lunga sull'arroganza dello Stato ebraico e di chi lo rappresenta. Israele ha bombardato da diversi giorni numerose località iraniane, ne ha assassinato alcuni scienziati (non militari), ne ha ucciso oltre 200 civili colpendo numerosi edifici che nulla avevano a che fare con l'arricchimento dell'uranio.

Inoltre, scandalizzarsi della "possibilità" che l'Iran possa "forse" dotarsi "in futuro" di un'arma atomica quando Israele ha un arsenale atomico e non ha siglato il trattato di non proliferazione nucleare sottraendosi da sempre a qualsiasi controllo dell'AIEA appare paradossale.

E ancor più paradossale è lamentarsi del fatto che sia stato colpito l'ospedale Soroka, quando le IDF hanno raso al suolo Gaza e gli ospedali di Gaza, compiendo una carneficina. Per non parlare di ciò che hanno fatto e stanno facendo a Gerusalemme est e in Cisgiordania.

In pratica, lo Stato ebraico, compresa la maggior parte degli ebrei israeliani, pretende di far guerra all'Iran a garanzia della propria "supposta" sicurezza, mentre, e sempre per lo stesso motivo sta compiendo un genocidio nei confronti del popolo palestinese.

E tutto questo, secondo l'Occidente democratico, dovrebbe essere considerato normale?

Oltretutto, sempre il cosiddetto Occidente democratico, non sembra neppure preoccuparsi che Israele stia bombardando impianti nucleari, disinteressandosi completamente del fatto che le radiazioni non conoscono frontiere, contaminando falde acquifere, aria, terreni... anche per secoli,  distruggendo vite umane. E di questo non dovremmo preoccuparcene e non dovremmo lamentarcene perché a farlo sono degli ebrei?