Con un discorso inaugurale che ha ripreso i temi della campagna elettorale, Donald Trump ha celebrato così il suo ritorno alla Casa Bianca. A 78 anni, il leader repubblicano ha giurato come 47° presidente degli Stati Uniti, promettendo all'istante misure drastiche per affrontare temi chiave come l'immigrazione, la sicurezza e le relazioni internazionali.

Trump ha annunciato di dichiarare fin da oggi un'emergenza nazionale al confine meridionale, con l'obiettivo di bloccare gli ingressi illegali e avviare il rimpatrio di milioni di immigrati clandestini. Tra le misure previste, spiccano il dispiegamento di truppe armate, il ripristino della politica che obbliga i richiedenti asilo (provenienti dal Messico) ad attendere in Messico l'esito delle loro richieste e l'eliminazione della cittadinanza per nascita per i figli di genitori senza status legale, una proposta che potrebbe violare il dettato costituzionale.

Senza temere di oltrepassare la soglia del ridicolo, Trump ha anche affermato di esser stato salvato da Dio (riferendosi all'attentato in cui è stato colpito di striscio ad un orecchio) per salvare l'America. In sostanza Dio, nel caso esista, avrebbe scelto un delinquente con simpatie nazifasciste per guidare una nazione che da molti è considerata alla stregua di una riedizione dell'impero romano, per fare l'esatto contrario di ciò che suo figlio (o lui stesso considerandone la natura trinitaria) ha indicato nei vangeli. Curioso... a meno che Dio non sia affetto da schizofrenia!

Bisogna però riconoscere che il ritorno di Trump alla Casa Bianca è avvenuto in circostanze a dir poco straordinarie. Condannato da una giuria di New York per falsificazione di documenti aziendali e sopravvissuto a due processi di impeachment e ad almeno un paio di tentativi di omicidio, Trump è il primo presidente USA con a carico una condanna di natura penale.

Trump, con il supporto del suo principale sponsor, Elon Musk,  ha promesso di riformare profondamente il governo federale, puntando a sostituire burocrati non partigiani con figure di sua fiducia. Tra i primi ordini esecutivi da lui annunciati spiccano

  • il ripristino della pena di morte (a livello federale), sospesa durante l'amministrazione Biden,
  • la revisione dei programmi di diversità e inclusione,
  • Le misure di protezione della sicurezza nazionale, con un'attenzione particolare alle relazioni commerciali con Canada, Cina e Messico.

Gli ordini esecutivi sono delle direttive agli uffici federali, quindi immediatamente esecutive. C'è però da tener conto che tali direttive potrebbero poi esser annullate dalla Corte Suprema o bloccate/rallentate dal Congresso, nel caso debbano avere necessità di essere finanziate.

Altro problema da sottolineare è che le sue nomine governative hanno finora privilegiato la fedeltà politica rispetto all'esperienza istituzionale, un approccio che potrebbe creare non pochi problemi: come dei fanatici invece che persone competenti potranno essere in grado di ammiunistrare con giudizio le problematiche di cui si dovranno occupare?

La cerimonia di insediamento, a causa del freddo e delle preoccupazioni per la sicurezza, si è svolta all'interno del Campidoglio, luogo simbolo della democrazia americana che assume oggi un significato particolare, considerando che quattro anni fa fu teatro del tentativo di colpo di Stato da parte dei sostenitori di Trump (che hanno agito su suo mandato).

Alla cerimonia, oltre agli ex presidenti Barack Obama, George W. Bush e Bill Clinton (gli ultimi due accompagnati dalle rispettive mogli), erano presenti anche coloro che guidano le principali aziende tecnologiche degli Stati Uniti: Bezos, Zuckerberg, Cook, Altman, Pichai... Inutile citare Musk, visto che da quando Trump è stato eletto presidente vive a Mar-a-Lago e a Washington gli è stata assegnata una sistemazione all'interno del perimetro della Casa Bianca.

Con il ritorno di Trump, la politica americana entra in una nuova fase di trasformazione, ma soprattutto di incertezza. La sua retorica incendiaria e le sue politiche controverse promettono di plasmare il futuro del paese, affrontando questioni interne ed esterne con un approccio che sarà sicuramente radicale, ma che appare improbabile possa esser logico ed efficace, come dimostra anche la volontà di deportare nei Paesi di origine gli immigrati non regolari. Infatti, a parte le problematiche di logistica e costi, molti dei contadini del midwest utilizzano il lavoro di quelle persone (sotto pagato) per far quadrare i conti delle loro aziende. Proprio come in Italia! Questo a Trump ancora non lo hanno spiegato, senza contare che molti di quei contadini sono pure suoi elettori.