William Burns, direttore della Cia, agli inizi di giugno si è recato in segreto a Kiev per discutere con il presidente Volodymyr Zelensky e alcuni dei suoi più stretti collaboratori della strategia degli ucraini per riprendere i territori occupati dalla Russia e aprire poi le trattative per un cessate il fuoco con Mosca entro la fine dell'anno.
Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali il viaggio è avvenuto prima del fallito ammutinamento di Wagner.
In che modo? L'ipotesi su cui starebbero ragionando i vertici di Kiev vedrebbe l'esercito ucraino schierato al confine della Crimea che, a questo punto, diventerebbe praticamente, allo stesso tempo, ostaggio e leva per una trattativa con la Russia.
Nel frattempo, il direttore della Cia, questa settimana, ha anche chiamato il suo omologo Sergei Naryshkin a capo dell'Svr (Služba vnešnej razvedki) per assicurare al Cremlino che gli Stati Uniti non avevano alcun ruolo nell'insurrezione messa in atto da Prigozhin, secondo quanto riportano il New York Times e il Wall Street Journal.
Per quanto riguarda la controffensiva, il capo di Stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, il generale Mark Milley, in una dichiarazione rilasciata ieri a Washington (fonte Reuters) ha riassunto la situazione sul campo confermando che i progressi ucraini sono molto limitati, con avanzamenti giornalieri fino ad un massimo di un paio di chilometri. Avanzamenti, però, che costano un elevato numero di vittime, dovute alle linee di difesa messe in campo dai russi.