Salute

La pandemia non è finita, non è detto che Omicron sia l'ultima variante che vedremo

Vincenzo Petrosino - Oncologo Chirurgo - Salerno -

Ogni stato Europeo e ogni paese al mondo sta adottando le varie misure di alleggerimento, ma come ho più volte scritto, è prematuro abbassare la guardia. 

In realtà molte cose le conosciamo adesso di questo piccolo Rna Virus, abbiamo messo a punto alcuni vaccini e anche farmaci, purtroppo il mondo intero non è tutto vaccinato. Questo Virus ci ha fatto vedere diverse sorprese, e non credo e molti colleghi a quanto pare non credono, che non possa darci anche qualche altra variante. Anzi certamente ci saranno ma le combinazioni genetiche possibili sono anche imprevedibili pertanto auguriamoci varianti buone, come Omicron se pensiamo sia buona! Ma non crediamo non sia possibile la sorpresa.

Non si tratta di catastrofismo o allarmismo, ma semplicemente di avere rispetto timoroso verso una " forma di vita non vivente " che può mutare molto velocemente.

La lotta virus uomo non è statica ma dinamica come ho più volte scritto. 

D'altra parte anche il centro europeo per le malattie invita a non essere troppo ottimisti. 

«La pandemia non è finita. È probabile che questo Covid-19 rimanga con noi. Non è detto che Omicron sia l'ultima variante che vediamo».

Così Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per le malattie Ecdc. «Se ci sarà un cambiamento di approccio nelle misure saranno i paesi a deciderlo. Attualmente vediamo un'enorme differenza tra le situazioni dei paesi in Europa», ha rilevato.

E sulle mascherine ha aggiunto: «Se si vuole raggiungere una riduzione della contagiosità bisogna mantenerle nei luoghi dove non c'è distanziamento, quindi al chiuso. Poi la mascherina secondo me non è una misura invasiva».

A proposito di cosa abbiamo appreso dalla pandemia, Ammon ha dichiarato: «Abbiamo imparato molto ma non direi che sappiamo già tutto su questo virus. Spesso ci ha sorpreso in questi 2 anni quindi dobbiamo stare molto attenti. Dobbiamo intensificare la sorveglianza e migliorare il sequenziamento per individuare le varianti del virus il prima possibile».

 

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Autore Vincenzo Petrosino
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