Di Vincenzo Petrosino- Oncologo Chirurgo - Salerno-
Volontariamente ho evitato di esprimere pareri o giudizi sulle problematiche create dal coronavirus. Colleghi specialisti, in materia, stanno facendo il proprio lavoro con tutte le limitazioni dovute alla fretta di trovare soluzioni e alla iniziale mancanza - molto probabile - di coordinamento.
Ovviamente non dobbiamo pensare che tutto ciò che è accaduto, sebbene in un certo senso meno prevedibile di un meteorite che arriva sulla terra, sia di semplice e immediata soluzione.
Cosa penso da medico e da uomo ?
Innanzitutto il virus non morirà per causa divina, diventerà forse meno forte, troverà meno possibilità di infettare la gente a causa dei resistenti e degli immuni, ma sarà presente. Tanto per capirci, non ci troveremo nella condizione del vaiolo in breve tempo.
Con lo sforzo che tutti nel mondo abbiamo fatto, abbiamo cercato di nasconderci dall'agguato del virus evitando di incontrarci, di avere le solite relazioni umane, affettive, sociali...
Ovvio che dovevamo aspettarci un risultato positivo: guai se questo non ci fosse stato, guai se la curva non diventava piatta e iniziasse a scendere.
Purtroppo, ora si parla di “ripresa”, lenta, graduale soft… ma questa ripresa comunque sia non sarà al momento la ripresa che molti pensano o sperano.
Innanzitutto , ed esprimo il mio parere adesso , riprendere oggi molte attività potrebbe essere ancora rischioso. Fidarsi della messa in sicurezza di ambienti di lavoro e altro sembra poco affidabile. Certamente bisogna programmare rigidi protocolli. La stessa idea di aprire le scuole, anche se improbabile, dovrebbe essere del tutto abbandonata. I motivi sono tantissimi.
impensabile mettere ora 20-30 studenti in un'aula, con tutte le difficoltà architettoniche e logistiche che hanno le scuole italiane, inoltre a cosa servirebbe un’apertura di 30 giorni con una classe psicologicamente demotivata e colpita? Immaginate domani la nazionale di calcio in campo contro la Germania in uno stadio. I giocatori potrebbero cadere a terra dopo 30 minuti, senza essersi allenati da più di un mese.
L'esempio dello sport che dovrà ripartire gradualmente dovrebbe essere ripreso anche da altri.
I rapporti sociali, le strette di mano e i baci tanto cari a noi Italiani, subiranno per molti mesi se non anni, cambiamenti evidenti, probabilmente per molto tempo non avremo autobus e treni pieni, anche se la gente dovrà comunque spostarsi.
E' certamente una crisi profonda mondiale impensabile specie del turismo e trasporti in genere. Una profonda riduzione e profondo rimodellamento
Forse inizieremo a vedere e ad abituarci per molto tempo a gente con tute e mascherina, immaginate negli uffici pubblici.... e le fobie?
Tutto questo perché il virus nel frattempo non muore e sarà o potrà essere sempre in agguato.
Non conosciamo neppure che tipo di immunità darà nel tempo e se sarà possibile un vaccino (poi dobbiamo vaccinare tutti nel mondo o almeno i siero negativi... credo).
Questo comporterà per forza una riduzione drastica sia dell’entrata in Italia di gente dall’estero che viceversa.
Impensabile oggi credere che a luglio la gente vada a prendere una nave o un aereo per viaggiare ovunque, qualunque sia lo scopo.
Anche la stessa asincronicità della pandemia crea gravi problemi a tutti i Paesi.
Mentre crediamo di aprire un poco l’Italia agli italiani, ad esempio, in Sud Africa inizierà la diffusione del virus, e pertanto sarebbe inopportuno e grave pensare di andare in Sud Africa.
Ecco forse che una delle più gravi crisi mondiali causata dalla pandemia riguarderà proprio il turismo e i trasporti, soprattutto quelli aerei e navali.
Pertanto, vengono meno anche tutte le tesi che vedevano nell’aumento indiscriminato di tante infrastrutture “la nuova economia”.
Oggi bisogna dirottare ogni euro e ogni sforzo soprattutto verso le nostre piccole imprese , anche partendo dai piccoli commercianti e dai piccoli artigiani, come ho già raccontato, dobbiamo pensare ai parruchieri, agli idraulici, ai droghieri, ai calzolai, ai pescatori , ai manovali, agli stagionali...ecc.
Forse è il caso di sospendere le grandi opere, sospendere la Tav, la costruzione e l'ampliamento di aeroporti e porti e orientare tutti gli sforzi verso uno sviluppo più nazionale e molto più ecosostenibile.
Con uno sguardo ottimistico al domani davvero non possiamo credere che all’ora X, e non esiste l'ora X, si riempiranno le spiagge, le discoteche, i ristoranti i pub, gli aerei e gli aeroporti, i porti e le navi… o altro.
Forse è solo una semplice e saggia immagine realistica e non “un catastrofico presagio”.
Il virus ci ha forse inviato un segnale proprio per cambiare rotta, e con tanta tantissima prudenza questa rotta lo Stato, i cittadini e le imprese tutte devono seguirla.
Prudenza prima di tutto e che la ripresa sia saggia, ponderata, sicura e... “diversa dal solito”!