Per le navi umanitarie di sette ong tedesche presenti nel Mediterraneo, il governo Meloni ha interrotto il dialogo in atto tra i ministri dell'Interno riuniti ieri a Bruxelles, facendo rientrare anticipatamente a Roma il ministro Piantedosi. La motivazione ufficiale per non approvare un accordo che aveva visto la Spagna tesserne le fila  e che sembrava essere condiviso da tutti è che se le ultime modifiche al testo fossero state accettate, nessuno avrebbe potuto impedire gli sbarchi e la loro pressione sui principali Stati interessati, in primis l'Italia

Per capire cosa sia accaduto, dobbiamo tornare a luglio, quando si discuteva della volontà di approvare l'ultimo atto del “patto sulle migrazioni e l'asilo”, che prevedeva la modifica di alcune norme europee. Per l'Italia, questo è un accordo fondamentale in quanto per la prima volta riconosce e rende concreto l'obbligo di solidarietà che gli Stati membri devono rispettare nei confronti dei Paesi di primo arrivo dei migranti.

Durante l'estate, la Germania, sostenuta da altri Paesi dell'UE, ha deciso di bloccarne l'approvazione. Ecco perché negli ultimi giorni - dopo mesi di sbarchi e la decisione di Berlino di finanziare alcune ong impegnate nell'assistenza ai migranti per portarli in Italia - il Parlamento europeo ha chiesto alla Germania e agli altri Paesi di firmare l'accordo.

Mercoledì c'è stato un passo avanti. I canali diplomatici hanno informato Roma che i partiti della coalizione del governo tedesco avevano raggiunto un accordo per sbloccare il regolamento, ma avrebbero richiesto alcune modifiche. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi arriva a Bruxelles per la riunione del Consiglio e cominciano a circolare emendamenti, ma viene soprattutto comunicato che durante il vertice bisognerà approvare il nuovo testo. Il titolare del Viminale chiede gli emendamenti tedeschi e scopre che nell'articolo 1 del regolamento si deve inserire un paragrafo per legittimare l'attività degli attori non statali, comprese le ONG, senza che ci sia però alcun obbligo sulle loro modalità di azione. È un passaggio ritenuto inaccettabile. Anche perché la scelta della Germania di stanziare fondi dal bilancio federale a favore anche delle ong che operino nel Mediterraneo centrale rimane un nodo diplomatico da risolvere tra i due Paesi, nonostante la missione di ieri del titolare degli Esteri Antonio Tajani.

Per questo, il ministro Piantedosi giovedì ha lasciato il vertice di Bruxelles, dove l'Italia ha poi presentato un emendamento per imporre che i migranti accolti a bordo di navi delle ong debbano automaticamente anche essere accolti dal Paese di bandiera della nave. La proposta non è passata e la riunione è stata aggiornata.


Per le opposizioni, il presidente del M5s Giuseppe Conte ha commentato così quanto accaduto ieri a Bruxelles: 

Ieri il Governo di Giorgia Meloni, a Bruxelles, sull'immigrazione si è superato. Non bastano le promesse tradite e i fallimenti sin qui accumulati. Ieri il Governo italiano ha rimediato una storica figuraccia che i nostri partner europei difficilmente dimenticheranno.Si è tenuto il Consiglio Affari Interni con all'ordine del giorno il “Regolamento crisi”, un testo che aiuterebbe molto l'Italia e gli altri Paesi transfrontalieri ad affrontare situazioni di crisi caratterizzate da ingenti flussi migratori. Il testo in discussione prevede deroghe all'attuale Regolamento di Dublino, facendo scattare ricollocamenti automatici tra tutti i Paesi europei. È proprio quello che chiediamo da anni e che ci consentirebbe di non dover negoziare, in occasione di ogni sbarco, i ricollocamenti dei migranti solo tra i pochi Paesi che si rendono disponibili.Ieri poteva realizzarsi una svolta importante. Siamo sopraffatti da sbarchi quotidiani di centinaia di migranti. Stiamo raggiungendo numeri record. Il Governo non sa che pesci prendere dopo tutte le stupidaggini sul blocco navale e sulle retate dei trafficanti lungo tutto il globo terracqueo. Scrivono ogni settimana nuove norme inutili e inefficaci. Ieri dall'Europa poteva arrivare una importante boccata d'ossigeno per l'Italia.Intendiamoci: l'approvazione non appariva affatto scontata. Ungheria e Polonia avevano già manifestato la loro ferma contrarietà al testo, al punto da bloccare i negoziati sull'intero pacchetto d'asilo. Ma era un'occasione importante per il nostro Governo: era questo il momento di far sentire forte la propria voce, di battersi come leoni. Se mai anche di osare l'introduzione di modifiche migliorative del testo originario.E il Governo italiano che ha fatto?Niente. Non ha preso posizione. Avete letto bene. Il nostro Ministro dell'Interno è rimasto lì, imbambolato tra i colleghi. Incerto se tradire gli amici ungheresi e polacchi o fare gli interessi della nostra Nazione. Alla fine è filato via senza fiatare, alla chetichella.Si spacciano per patrioti. Si vantano di difendere gli interessi nazionali. Ma fateci il piacere: sovranisti d'accatto!


Qualunque decisione sarà rimandata pertanto prossimi appuntamenti europei, il Consiglio informale di Granada del 6 ottobre e quello formale a Bruxelles il 26 e 27 dello stesso mese, mentre oggi i Paesi dell'Ue che si affacciano sul Mediterraneo - Francia, Italia, Malta, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Slovenia, Croazia -  discuteranno (anche) di migranti nella riunione del Med9 che si tiene a La Valletta.

Meloni, Macron e  von der Leyen, a margine del vertice, discuteranno del piano in 10 punti per affrontare la sfida della migrazione presentato dal presidente della Commissione europea a Lampedusa. Un piano su cui si è espresso anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani:

"I 10 punti di Ursula von der Leyen sono quelli dai quali partire per individuare determinazioni comuni a livello europeo... una proposta concreta e di buon senso, soprattutto il punto cinque (che prevede di intensificare la sorveglianza aerea e navale attraverso Frontex valutando anche la possibilità, come chiesto dall'Italia, di nuove missioni navali del tipo Sophia)".

Il problema, però, è che Meloni è i suoi ministri, anche sulla questione migranti non hanno dato segnali di voler risolvere il problema, quanto, invece, di volerlo cavalcarle dal punto di vista della propaganda, come dimostrano anche le ultime dichiarazioni dell'inadatto ministro della Giustizia Carlo Nordio nel suo intervento alla conferenza ministeriale sulla prevenzione del crimine organizzato in occasione del ventennale della Convenzione di Palermo

"Per fronteggiare le emergenze globali che mettono a rischio i diritti umani e lo stato di diritto Serve una risposta unitaria. Per questo vorrei lanciare una proposta: avviare una cooperazione rafforzata con gli Stati firmatari della convenzione di Palermo che intendono irrobustire la cooperazione giudiziaria fra di loro, al fine di combattere il traffico di migranti e la tratta di essere umani". 

Nordio ha pertanto suggerito l'istituzione di organi investigativi comuni che possono avere anche carattere permanente; l'utilizzo di tecniche investigative speciali; la conclusione di ulteriori accordi bilaterali, regionali o multilaterali, per l'uso di tali tecniche nel contesto della cooperazione giudiziaria internazionale.

"Siamo pronti a potenziare la nostra rete di magistrati di collegamento nella regione del cosiddetto Grande mediterraneo e dell'Africa Sub-sahariana", ha affermato Nordio. "Abbiamo al riguardo esperienze di collaborazioni molto soddisfacenti – ha aggiunto -. Lasciatemi in particolare citare un'operazione congiunta con le autorità giudiziarie della Nigeria, portata a termine all'inizio di quest'anno, con l'estradizione verso l'Italia della leader di una rete internazionale di traffico di essere umani col fine di prostituzione".

Perché sono assurde quante ridicole le dichiarazioni di Nordio, come quelle di Meloni, sull'argomento? Perché i trafficanti sono solo un problema secondario. Infatti non sono certo loro il fattore che fa decidere a delle persone disperate di partire in cerca di una vita migliore, rischiando la vita... ese non si eliminano le cause a monte, il problema delle migrazioni rimarrà tale ed aumenterà.