Andrea Kimi Antonelli ha compiuto la sua prima, autentica impresa in Formula 1, e lo ha fatto con la classe e la freddezza dei predestinati: pole position nella Sprint del Gran Premio di Miami, sesto appuntamento della stagione. Il rookie italiano della Mercedes, appena diciottenne, ha stampato un giro mostruoso in SQ3 con gomme soft nuove nel momento decisivo, mettendosi dietro entrambe le McLaren e facendo capire al mondo che non è solo un giovane promettente, ma è già un protagonista.

Nato a Bologna il 25 agosto 2006, Andrea Kimi Antonelli è cresciuto nel vivaio Mercedes, dominando le categorie minori con una costanza disarmante: campione in Formula 4 nel 2022, vincitore della Formula Regional nel 2023, ha saltato la F3 per tuffarsi direttamente in F2 nel 2024, dove ha impressionato fin da subito.

Approdato in Formula 1 nel 2025 come pilota ufficiale Mercedes, ha bruciato le tappe grazie a un mix micidiale di velocità pura, intelligenza tattica e maturità fuori dal comune per la sua età. Nonostante l'enorme pressione mediatica, Kimi ha dimostrato di avere le spalle larghe e la testa giusta per giocarsela con i big.

La pole di Miami è la sua prima vera pietra miliare in F1, ma se il buongiorno si vede dal mattino, la griglia del futuro ha già trovato uno dei suoi protagonisti.

Sabato, pertanto, scatterà in prima posizione nella gara Sprint davanti al leader del Mondiale Oscar Piastri e all'altra McLaren di Lando Norris. Dietro di loro Max Verstappen, solido ma non stellare, e un George Russell che accusa tre decimi di distacco dal compagno di squadra: un chiaro segnale su chi stia brillando di più oggi in Mercedes. Ferrari? Ancora una volta a inseguire, con Leclerc sesto e Hamilton settimo, lontani anni luce dalla lotta per la pole.

La prima sessione di qualifica si apre col botto: Tsunoda eliminato con la Red Bull, causa bandiera a scacchi presa un attimo prima dell'ultimo giro. Fuori anche Stroll (Aston Martin), Doohan (Alpine), Bortoleto (Sauber) e Bearman (Haas). Mercedes già in forma, con Russell davanti ad Antonelli in 1:27.688. Albon sorprende con un grande giro, seguito da Norris e Sainz. Hamilton e Leclerc entrano per il rotto della cuffia.

Con le medie obbligatorie in pista, Piastri trova subito un gran tempo e si mette al sicuro. Ma è Norris a chiudere davanti in 1:27.1, seguito da Verstappen. Antonelli è quarto e concreto, meglio delle Ferrari e dello stesso Russell. Tra gli esclusi eccellenti: Hulkenberg, Ocon, Gasly, Lawson e un deludente Carlos Sainz (su Williams).

Verstappen tenta due giri con soft, gli altri si giocano tutto su un singolo time-attack. Antonelli, sotto pressione, tira fuori il giro della vita: 1:26.482. Batte Piastri di 45 millesimi e Norris di un decimo. Verstappen chiude a +0.250, poi Russell, Leclerc e Hamilton. Un colpo da maestro, confezionato da un ragazzo che solo due anni fa correva in Formula Regional.

 Questa non è solo una pole: è una dichiarazione di intenti. Antonelli non si accontenta di imparare, vuole vincere. E se continua così, potrebbe far saltare le gerarchie ben prima del previsto.

E le Ferrari? Questi i commenti dai protagonisti della scuderia di Maranello...

Charles Leclerc: "Non è la posizione che vogliamo, ma oggi non credo ci fosse modo di fare molto meglio di così, e sembra che questo sia il nostro attuale valore al momento. Proverò ad avere una buona partenza nella gara Sprint di domani e poi vedremo cosa riusciremo a portare a casa. Non è stato un weekend facile fin qui: c'è ancora molto lavoro da fare".

Lewis Hamilton: "Non siamo ancora dove vorremmo essere, ma per quanto mi riguarda ci sono stati segnali incoraggianti, soprattutto in SQ1, dove la macchina sembrava più reattiva. C'è ancora del lavoro da fare, ma siamo concentrati sull'ottimizzare l'assetto e continuare a cercare miglioramenti".

Fred Vasseur: "Congratulazioni a Kimi (Antonelli) per il suo gran giro: ha fatto un ottimo lavoro ed è stato nettamente il più veloce. Dietro di lui la situazione è stata molto più combattuta e noi non siamo stati troppo lontani da chi ci partirà davanti. Quanto fatto oggi però non è abbastanza, perché abbiamo faticato a mettere tutto insieme, ci sono stati alcuni errori e abbiamo avuto difficoltà con il bilanciamento vettura. E tutto questo si paga a caro prezzo nella Formula 1 odierna. Domani, nella Sprint Race, la gestione delle gomme e il degrado entreranno in gioco e potrebbe essere tutta un'altra storia".



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