Come era facile immaginare, è successo di tutto durante il GP dell'Arabia Saudita, penultima gara del mondiale di Formula 1 che si è corsa sul circuito (provvisorio) di Gedda.

Il caos è iniziato al 10° giro con Mick Schumacher che schianta la sua Haas alla curva 22, la stessa su cui era finito Leclerc venerdì scorso.

In quel momento, a condurre la gara erano le due Mercedes, con Hamilton primo davanti a Bottas, mentre Verstappen era terzo. La direzione gara manda in pista la safety car e la Mercedes richiama i suoi piloti ai box per il cambio gomme. La Red Bull non lo fa e Verstappen va in testa, seguito da Hamilton e Bottas. A questo punto viene esposta la bandiera rossa per riparare le barriere dove è avvenuto l'incidente.

Dato che il regolamento permette di intervenire sulla vettura anche in regime di bandiera rossa Verstappen può cambiare le gomme rimanendo in testa alla gara. Alla ripartenza (da fermo), Hamilton parte meglio di Verstappen e va in vantaggio alla prima curva, ma Verstappen lo supera subito dopo, uscendo però fuori dal tracciato e portandosi dietro l'Alpine di Esteban Ocon che si ritrova così in seconda posizione.

A questo punto la gara viene nuovamente interrotta perché, dietro, la Haas di Nikita Mazepin tampona la Williams di George Russell, mentre la  Red Bull di Sergio Perez va ruota a ruota con la Ferrari di Charles Leclerc, con il pilota messicano che ha la peggio e si ferma poco dopo... ed è di nuovo bandiera rossa.

Il direttore di gara Michael Masi, per la scorrettezza precedente, decide di penalizzare Verstappen alla ripartenza retrocedendolo in terza posizione, mentre in prima fila vanno Ocon e Hamilton.

Al via Verstappen, che ha montato le gomme medie, infila Hamilton, che ha preferito invece la mescola più dura, alla prima curva e si porta al comando davanti a Ocon con Hamilton terzo. L'inglese, però, è di nuovo secondo al giro successivo, e si mette subito alla caccia del rivale, con la sua Mercedes che dimostra di essere molto più veloce.

Così, all'inizio del giro 37, Hamilton va all'esterno di Verstappen alla prima curva e si porta leggermente avanti. Verstappen, come suo solito, non lascia l'acceleratore ed entrambi vanno all'esterno della pista, rimettendo in scena più o meno quello che era accaduto in Brasile un paio di gare fa.

Il direttore di gara Masi dice alla Red Bull che Verstappen deve cedere la posizione. La Red Bull lo comunica al suo pilota mentre la Mercedes ancora non ha potuto dirlo ad Hamilton. Così Verstappen rallenta improvvisamente in mezzo alla pista e il rivale, che non sa quel che sta accadendo riesce appena ad evitarlo, danneggiando però l'ala anteriore della sua vettura. A quel punto Verstappen riparte senza cedere la posizione e ad Hamilton non resta che riprendere l'inseguimento, con la macchina leggermente danneggiata, mentre al box Mercedes sbattono le cuffie sulle scrivanie e si mettono le mani nei capelli.

Verstappen ha poi detto che non capiva perché Hamilton non fosse passato, mentre Hamilton ha detto che non sapeva perché Verstappen avesse frenato all'improvviso. L'incidente sarà indagato dagli steward dopo la gara.

Comunque, Hamilton è riuscito a riprendere il ritmo ed ha finalmente superato il rivale staccandolo a fine gara di circa 7 secondi. L'olandese è arrivato secondo, mentre Bottas ha soffiato il terzo gradino del podio ad Ocon  a pochi metri dalla linea d'arrivo.  Daniel Ricciardo (McLaren), ha sfruttato il fatto di essere rimasto in pista durante la prima safety car ed è arrivato quinto davanti a Pierre Gasly (Alpha Tauri) e alle due Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz.

Hamilton, che ha messo a segno anche il giro veloce, e Verstappen adesso si presentano all'ultima gara con gli stessi punti, 369,5, anche se il pilota olandese è virtualmente considerato primo per aver conseguito più vittorie del suo avversario. Se nell'ultimo gran premio, che si disputerà tra una settimana ad Abu Dhabi, entrambi non dovessero giungere al traguardo  o non dovessero andare a punti, sarà Verstappen a vincere il titolo, altrimenti la vittoria andrà a quello dei due che si piazzerà davanti all'altro.