"Anvedi 'st'impuniti... Famme scrive subbito 'sta nota che mo li metto a posto... li mortacci..."

Trovo abbastanza surreale che certa stampa inventi di sana pianta miei virgolettati, pubblicando ricostruzioni del tutto arbitrarie. Si mettano l’anima in pace: il centrodestra unito ha vinto le elezioni ed è pronto a governare. Basta mistificazioni."E vai... A ma'... aripija er boccione che ce rifamo 'na bevuta alla facciaccia loro".

Festeggia la sora Meloni la vittoria alle politiche e tra palestra e risposte piccate a chi annuncia già liti nella maggioranza e cadute certe di un governo che ancora deve nascere, la trionfatrice del 25 aprile è all'opera per preparare la lista dei ministri da consegnare a Mattarella non appena, una volta insediatosi il Parlamento, riceverà l'incarico per formare il nuovo governo. Le consultazioni saranno solo una formalità da smaltire in meno di un paio di giorni.

Ieri, la statista della Garbatella ha incontrato Tajani e oggi ha incontrato Salvini, anche se sui social di queste cose non ne parla. Unità d'intenti la formula da dare in pasto ai media a seguito dell'incontro con il segretario della Lega e, per sicurezza, è stata pure corredata anche con tanto di comunicato:

"Entrambi i leader hanno espresso soddisfazione per la fiducia data dagli italiani alla coalizione e hanno ribadito il grande senso di responsabilità che questo risultato comporta. Meloni e Salvini hanno fatto il punto della situazione e delle priorità e urgenze all'ordine del giorno del governo e del Parlamento, anche alla luce della complessa situazione che l'Italia sta vivendo".

Che cosa potrà avere detto la sora Meloni al bastonatissimo Matteo Salvini?

"Te, scordate de fa' er ministro dell'Interno. Vedi 'n fronte? Mica c'ho scritto Giggino. Cor .... che ti faccio fa' 'à propaganda co' li clandestini un'ora sì e l'artra pure. T'o 'o scordi".

Il colpo deve essere stato duro per il Matteo lombardo, che già aveva iniziato a scaldarsi i muscoli sui suoi profili social... commentando così la foto di un barcone con dei disperati a bordo:

"Ci vuole qualcuno che torni a difendere e proteggere confini, leggi, forze dell’ordine e sicurezza in Italia. Qualche idea ce l’abbiamo".

Ma, poveretto lui, le sue idee non combaciano con quelle della "capa". Resta da vedere se l'abbia capito o meno. 

Ma quali sono le idee della sora Meloni? Non ci vuole molto a spiegarle. La destra che un quarto di secolo fa era orgogliosamente ultra-liberista, adesso che il liberismo ha mostrato di avere le ossa rotte, si è riconvertita nella classica destra reazionaria di stampo fascista... naturalmente 2.0. Così, invece "de corca' anche li ebbrei cor naso a sei come se sarebbe fatto 'na vorta", oggi si limita a "corca' li froci e li clandestini". 

Per chi avesse bisogno di una traduzione, ciò significa che dopo che il sogno del benessere portato dalla globalizzazione è esploso come una bolla di sapone, la destra cerca il consenso indicando il proprio nemico non più nei "communisti", ma in chi pretenda il rispetto dei diritti umani (formula molto inclusiva che include, libertà di stampa, indipendenza della giustizia, diritti sindacali, ecc...) che non può che essere antitetico a chiunque promuova un conservatorimo che dice di trovare nel passato la via più corretta per indicare agli italiani come "dovranno" vivere nel futuro. 

Così, avremo una sora Meloni double face: una con la testolina inclinata sulla tre quarti, sorridente e piaciona, che pregherà le altre forze politiche di  condividere con la destra le misure da prendere per affrontare insieme la complicatissima situazione economica in nome del bene del Paese, in modo da mitigare l'onda d'urto di ritorno prodotta dall'inevitabile e già prevedibile disastro che investirà l'Italia (che sarebbe stato tale anche se le elezioni le avesse vinte la pseudo sinistra!), l'altra in stile ringhioso e garrotero che, con un timbro più da basso baritono che da mezzo soprano, vomiterà la propria insoddisfazione contro i diritti delle donne e degli omosessuali (da qualche parte dovrà pur cominciare) per recuperare il consenso che perderà nel non riuscire a garantire i maiali fatti di soli prosciutti (come direbbe Bersani) promessi agli italiani in campagna elettorale.

E non bisogna avere un master per sapere che sarà questo ciò che accadrà in Italia nei prossimi mesi, finché la sora Meloni non finirà per essere cacciata (anche lei) da Palazzo Chigi.