Dopo aver dato ben due decimi a Martin conquistando nelle qualifiche la pole del GP della Malesia con un tempo sul giro eccezionale, Pecco Bagnaia (Ducati) sembrava aver indirizzato per il verso giusto il weekend di Sepang, nel tentativo di ridurre i 17 punti di svantaggio che lo separavano dal leader del mondiale
Poi, però, la sua rincorsa si è interrotta alla curva 9 a 8 giri dal termine della Sprint, dove Bagnaia incollato alla ruota di Martin, che scattato dalla seconda posizione aveva preso il comando, è finito nella ghiaia.
La caduta ha spianato la strada della vittoria al pilota spagnolo, che ha potuto gestire la gara fino al traguardo, controllando senza difficoltà i suoi inseguitori. I dodici punti ottenuti oggi portano il portabandiera Pramac a +29 in classifica generale, rendendo complicata se non quasi impossibile la corsa al terzo titolo consecutivo per Bagnaia.
Secondo classificato Marc Marquez, che con la sua Ducati del team Gresini, curiosamente, finché Bagnaia era in corsa ha tenuto il passo dei due che lo precedevano, dando la sensazione di poter attaccare il pilota piemontese. Poi, una volta che Bagnaia è caduto, improvvisamente la moto di Marquez non aveva più la stessa spinta per poter impensierire il connazionale, per cercare di soffiargli il primo gradino del podio.
In terza posizione, l'altra Ducati ufficiale di Enea Bastianini, autore di una gara solitaria, che ha preceduto, nellordine, Alex Marquez (Gresini Racing), Fabio Quartararo (Yamaha) e Franco Morbidelli (Pramac ). In zona punti anche le KTM, con Brad Binder settimo davanti al compagno di squadra Jack Miller e a Pedro Acosta (KTM GASGAS), nono.
Per Bagnaia, in teoria, non è ancora finita: domani ci sono in palio 25 punti e una chance per ridurre il gap da Martin e riaccendere la lotta al titolo mondiale 2024, mentre la bagarre per il terzo posto resta serrata, con Marc Marquez e Bastianini separati da appena 13 punti.
Questo il commento a fine corsa del campione del mondo in carica:
"Purtroppo in quel giro lì ho frenato un po’ più piano per non arrivare al limite e ho dovuto fare più percorrenza. Lì c’è una buca, l’ho presa e la moto si è chiusa. Purtroppo sappiamo quanto curva 9 sia critica, ed esserci arrivato più piano e, soprattutto, con più angolo in quella fase, lì sulla buca, è quello che mi ha fatto cadere. Purtroppo capita. Non doveva capitare, ma capita. Jorge è stato sicuramente furbo e bravo. Mi ha stupito, perché il ritmo non era tanto veloce in quella fase lì, ma tutto può succedere sempre.Durante il weekend non mi sono mai ritrovato dietro a qualcuno. Ho frenato più piano perché il giro prima, essendo in scia, mi aveva risucchiato abbastanza e non volevo rischiare. Per non rischiare alla fine mi sono steso lo stesso. Sono entrato un po’ più piano, ho fatto la percorrenza più stretta per cercare di recuperare quello che avevo perso nella fase di ingresso, e mi si è chiusa.Non ho fatto errori per tutto il weekend ed in generale non ne faccio tanti nei weekend, a parte nelle gare e soprattutto nelle Sprint. Purtroppo Jorge è stato più bravo di me nelle Sprint quest’anno, ed adesso comunque con un distacco di 29 punti è quasi impossibile, ma finché matematicamente non sarà chiusa noi faremo il massimo. Siamo nella situazione in cui solo Jorge può perderlo, quindi bisognerà fare il massimo, ma non basterà solo quello.Ho fatto primo in tutte le sessioni, ma la cosa più importante sono le gare. Purtroppo le Sprint non sono nelle mie corde, faccio più fatica a trovare la stessa competitività che ho nelle prove o nella gara lunga. Capiremo il motivo, ma è così dall’anno scorso. Domani partirò e darò il mio 100%, ma non basterà. Se vogliamo far sì che ci sia una possibilità, ci vuole che qualcuno si metta di mezzo, ma alla fine siamo nettamente più veloci, quindi è difficile anche solo che Jorge possa finire terzo o quarto".
La gara di domenica su 20 giri prenderà il via alle 8:00 ora italiana, dopo il warm-up previsto alle 3:40.
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