Finalmente se ne sono accorti, che il correre dietro "a prescindere" al collegamento con il "collega russo" in nome della par conditio è cosa che ormai non incanta più nessuno.

Le varie Bianca Berlinguer & C. sono finiti sotto il riflettore della Commissione di Vigilanza RAI e anche del Copasir per i continui interventi di personaggi russi nelle loro trasmissioni, i quali ne approfittano per diffondere false notizie e smentire le ricostruzioni ufficiali di quelli che ormai sono  universalmente noti come crimini di guerra, cosa che si ipotizza potrebbe addirittura mettere a repentaglio la sicurezza nazionale.

Che detti personaggi, in collegamento dalla Russia, non possano essere più attendibili di quanto lo possa essere Gianluigi Paragone a proposito del Covid, ci sono arrivati anche i bambini della quarta elementare, in quanto è noto anche ai gatti, che in territorio russo, dire pubblicamente la verità, cioè per esempio dire che non si tratta di Operazione Militare Speciale ma di guerra o che in Ucraina i militari russi si sono resi protagonisti di nefandezze, porta direttamente in galera.

Ma sprezzanti del ridicolo, il giornalisti/presentatori al timone delle innumerevoli (e ormai stucchevoli) risse televisive, insistono con:" E ora in collegamento da Mosca...il collega tiziovsky! Senti, siamo colleghi perciò diamoci del tu, cosa ne pensi dei massacri di civili ecc. ecc. " cui fa seguito l' immancabile comizio dal quale risulta che i russi sono solo degli angioletti aggrediti nel lettino dal nazista Zelensky mentre poppavano dal biberon.
Qualcuno si è anche finalmente reso conto che a questo andazzo, si sono accodati anche alcuni clown di casa nostra, convinti che tirare la volata a Putin alla fine paghi e metta sotto le luci della ribalta, con sperati risvolti benefici sulla vendita di inutili libri fermi ad impolverarsi sugli scaffali delle librerie.

Facciamo un nome "a caso" tal Alessandro Orsini, sedicente professore non si sa di che, assurto ad improvvisa notorietà con lo scoppio della guerra russo-ucraina, che ha come merito principale di aver rinverdito i fasti del famoso detto: "Ma ci fa o ci è"?

Speriamo che questo altolà serva a ricondurre i palinsesti delle nostre TV a più miti ed onesti consigli, in nome di una corretta informazione e non di una caciara da osteria dalla quale gli spettatori più avveduti si stanno ormai allontanando.