Spesso si confonde l’immobilizzazione con i fissaggi di sicurezza.
Il semplice fatto di legare il paziente configura spesso nella mente del soccorritore l’adattamento a qualsiasi condizione di trasporto, tutto ciò ovviamente crea fraintendimenti che hanno ingenerato negli anni notevoli danni ai pazienti ed agli stessi soccorritori.

Fissare con opportune cinture di sicurezza il paziente alla barella significa spesso fissare anche il supporto utilizzato per l’immobilizzazione, considerandolo una parte del paziente.

La sicurezza deve essere garantita da cinture di sicurezza ed agganci che permettano di mantenere il paziente al suo posto sino a sollecitazioni di 10 G nelle principali direzioni del moto.

La legge in Italia prevede che chiunque viaggi a bordo di un mezzo circolante si a fissato con apposite cinture in grado di garantirgli la sicurezza in caso di incidente o sollecitazione elevata del mezzo e degli occupanti.

A bordo dei mezzi di soccorso la responsabilità nei confronti del paziente trasportato, ricade sull’equipaggio, in genere l’autista, che deve mettere in pratica tutti quegli accorgimenti utili a prevenire danni al paziente stesso.

Le norme tecniche europee (EN1789), oltre alla legge Italiana (553/87 e 487/97) prevedono che tutto ciò che si trova a bordo del mezzo di soccorso non si sposti dal luogo dove è collocato anche se sottoposto a sollecitazioni che ne decuplicano la massa, al fine di non farlo divenire un proiettile per gli occupanti del mezzo.

È opportuno quindi dotare tutti i mezzi di fissaggi omologati e proporzionati ai carichi cui sono dedicati e di un numero utile di cinture di sicurezza da adulto per fissare il paziente alla barella di trasporto.
Quando le dimensioni di quest’ultimo non permettono fissaggi usuali, occorrono cinture particolari o sistemi di ritenuta opportuni.