Queste alcune dichiarazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rilasciate in video collegamento all’evento (qualunque cosa sia) "La Ripartenza".
"L'atto era chiaramente un atto voluto tutti sanno che le Procure in queste cose hanno la loro discrezionalità come dimostrato da numerosissime denunce di cittadini contro le istituzioni e su cui si è deciso di non procedere con l'iscrizione nel registro degli indagati, come negli anni del Covid". "Io ieri mi ritrovo sulla prima pagina del Financial Times con la notizia che sono stata indagata e se in Italia i cittadini capiscono perfettamente quello che sta accadendo all'estero non è la stessa cosa. Quello che sta cadendo è un danno alla nazione, alle sue opportunità e questo mi manda ai matti. Agli italiani dico: finché ci siete voi ci sono anche io. Non intendo mollare di un millimetro, finché gli italiani sono con me". "Ci sono alcuni giudici, fortunatamente pochi, che però vogliono decidere la politica industriale, vogliono decidere la politica ambientale, vogliono decidere le politiche dell’immigrazione, vogliono decidere se e come si possa riformare la giustizia, vogliono decidere per cosa possiamo spendere e per cosa no. In pratica vogliono governare loro. Poi se alcuni giudici vogliono governare, si candidano e governano. L'unica cosa che non si può fare è che loro governano e io vado alle elezioni. Noi abbiamo scelto di riscrivere un'altra storia, di rispetto dei ruoli e credibilità. Forse per questo non siamo graditi"."Prendiamo quello che fa un pezzetto della magistratura.Alcuni giudici, pochi, vogliono decidere le politiche industriale, ambientale, dell'immigrazione, come riformare la giustizia. Vogliono governare loro. Ma c'è un problema, se io sbaglio gli italiani mi mandano a casa, se sbagliano nessuno può fare o dir niente. In nessun paese al mondo le cose funzionano così, i contrappesi servono a questo"."In questa nazione siamo abituati a raccontare soprattutto cosa va male. Ma quando ti rimbocchi maniche e non ti dai per vinto puoi riuscire. La battaglia che cerchiamo di condurre va oltre destra e sinistra, è più grande di un programma di governo, è la battaglia per un'Italia normale". "E penso che anche a sinistra c'è un sacco di gente che vorrebbe un'Italia normale, in cui una persona perbene non debba aver paura dello Stato, della giustizia, del fisco, della burocrazia, in cui non siano più considerate normali o inevitabili cose che normali non sono. Non è normale o inevitabile che i governi li scelga il palazzo e non il popolo, non è normale o inevitabile che alcuni magistrati politicizzati cerchino di colpire chi non è schierato politicamente con loro, o che quando arriva la Guardia di finanza si debba essere terrorizzati anche se non si è fatto nulla di male, o che per arrivare da qualche parte conta più chi conosci che quanto vali. Sono degenerazioni che hanno messo in ginocchio la nazione più bella del mondo, sono il male che giustifica tutti quanti i mali".Solo che c’è un problema, e il problema è che se io sbaglio gli italiani mi mandano a casa, se loro sbagliano nessuno può fare o dire niente. Nessun potere al mondo in uno stato democratico funziona così, i contrappesi servono a questo e la magistratura svolge un ruolo fondamentale nella nostra democrazia. È una colonna portante della nostra Repubblica, solo che nessun edificio regge su una colonna sola. Quando un potere dello Stato pensa di poter fare a meno degli altri, il sistema crolla, non può tenere”.
Adesso, alcune brevi considerazioni su quanto detto dalla premier che, oggettivamente, dimostra di aver completamente perso la testa.
Oltre che definirsi vittima a prescindere è vittima anche dell'aver creduto a coloro che la definiscono brava, intelligente, capace... dimenticandosi che quelli che la lusingano lo fanno esclusivamente in funzione del potere che lei ha o pensano che abbia. Queste lusinghe hanno fatto lievitare un ego spropositato che nelle persone minute è sempre inversamente proporzionale alle loro dimensioni. È un fatto di natura, una questione di sopravvivenza... basti pensare al bassotto, un cane che si crede un leone: se avesse le dimensioni di un alano dovrebbe essere tenuto in gabbia.
A causa di ciò, la piccola premier si è creata e continua a crearsi una sua realtà in cui lei, una specie di cavaliere bianco, lotta perennemente contro il male, cioè contro tutti coloro che le fanno presente che esiste una Costituzione e delle regole, che, vedi un po', si rifanno alla Costituzione e che lei "dovrebbe" rispettare (art. 1).
Il cavaliere Meloni, in quanto cavaliere bianco, pensa però che per lei le regole non esistano: ogni cosa che dica e faccia deve essere ovviamente sempre buona e giusta, a prescindere... oltretutto lei è dalla parte degli italiani e continuerà a fare quel che crede almeno finché gli italiani staranno con lei! Tanta è l'arroganza di Meloni, che si è dimenticata - ammesso che lo abbia mai compreso - che lei ha vinto sì le elezioni, ma con il supporto di una minoranza... In base ai numeri, gli italiani già dall'ottobre 2022 non sono con lei! Figuriamoci adesso!
Meloni ha detto di battersi per un'Italia normale! La normalità, in base a quanto ha finora detto e fatto è rappresentata dalla sua volontà non di governare, bensì di educare e costringere gli italiani a pensarla come lei... e se oseranno protestare, allora finiranno in galera, secondo il ddl Sicurezza in discussione al Senato.
Meloni ha avuto pure il coraggio di dire che lei combatte il nepotismo, adesso chiamato incomprensibilmente amichettismo: "per arrivare da qualche parte conta più chi conosci che quanto vali".
E allora come mai, solo per fare un esempio, un piccolo autonoleggiatore del frusinate - tale Fabio Tagliaferri - è diventato presidente e amministratore di Ales – Arte Lavoro e Servizi SpA, società in house del Ministero della Cultura che gestisce musei importanti, tra cui le Scuderie del Quirinale, e aree archeologiche di rilevanza mondiale, come Colosseo e Pompei? Ancora siamo in attesa di spiegazioni.
"I contrappesi servono a questo. Quando un potere dello Stato pensa di poter fare a meno degli altri, il sistema crolla, non può tenere".
E qui dobbiamo dar ragione a Meloni. Quando un potere dello Stato come la quarta carica della Repubblica, pensa di poter fare a meno degli altri, credendo di poter comandare (invece di governare) addirittura già prima che il premierato sia diventato legge, allora il sistema crolla, non può tenere.
Ed è quello che sta accadendo... a causa sua!