La Tass, quest'oggi, ha riportato le parole del  ministro della Difesa Sergey Shoigu che in una riunione del Consiglio dei ministri della Difesa della OTSC (Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva), ha dichiarato che la Russia è stata costretta ad avviare "l'operazione militare speciale" in Ucraina per proteggerne i residenti dal genocidio e garantire lo status di neutralità del Paese, privo di armi nucleari.

I sentimenti nazionalisti in Ucraina si sono sviluppati nella società sotto l'influenza occidentale e che la lingua russa, la cultura russa e la storia comune dei due paesi sono state oggetto di persecuzione.

"Coloro che non erano allineati con la nuova ideologia sono stati semplicemente distrutti. Per otto anni, il regime di Kiev ha metodicamente bombardato città e villaggi nel Donbass. Durante quel periodo, più di 14.000 persone sono state uccise e circa 33.000 ferite. Tutti i nostri tentativi di costringere Kiev ad attuare gli accordi di Minsk sono stati vani, li ha semplicemente ignorati"."Nella situazione emergente, la Russia è stata costretta ad avviare un'operazione militare speciale per proteggere le persone dal genocidio, nonché per smilitarizzare e denazificare l'Ucraina, assicurando il suo status neutrale e libero dal nucleare".

Non è ben chiaro se l'ossessivo ripetersi dello stesso leitmotiv da parte della propaganda russa serva più a convincere se stessi che gli altri, fatto sta che in ogni caso i russi non sembrano in grado di far di conto.

Il numero di nazisti e simpatizzanti in Ucraina è poco più che infinitesimale, percentualmente simile a quello dell'Italia come a quello della maggior parte di Paesi europei... quindi non si capisce che cosa i russi possano "denazificare". Inoltre, il numero delle vittime è stato causato proprio dalla guerra separatista nel Donbass voluta e supportata da Mosca, anche se i costi in vite umane sono da attribuire ad entrambe le parti in conflitto.

E per "liberare" l'Ucraina da un problema che cosa fa la Russia? Invade il Paese radendo al suolo tutto ciò che incontra in una "guerra" che finora ha probabilmente già quadruplicato il numero dei morti di quella iniziata nel 2014.

Da dichiarazioni come quella di Shoigu - è sempre più evidente - che la Russia abbia sbagliato i calcoli dell'invasione, con i suoi  generali che hanno fatto credere a Putin  - forse perché costretti a compiacerlo - di poter raggiungere Kiev in pochi giorni.

Per non perdere la faccia con chi, in Russia, lo ritiene una semi-divinità, Putin si è così ritrovato a fronteggiare una guerra a cui non era preparato, cercando di vincerla distruggendo un'intera nazione.

Ma come possa denazificare ciò che non esiste più, perché ormai raso al suolo, Putin e i suoi sgherri non lo hanno spiegato.