Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è stata condotta una nuova consulenza fonica dall'ingegnere informatico Marco Arcuri, esperto in intelligenza artificiale. Arcuri, come già segnalato da IlSussidiario.net, aveva in passato lavorato sull'identificazione della voce del misterioso interlocutore che contattò le famiglie di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.
Nella recente indagine, Arcuri ha confrontato la voce di Marco Accetti con quella registrata in un nastro audio inviato nel luglio 1983. I risultati sono sorprendenti: vi è una compatibilità dell'86% per le telefonate e del 78% per il nastro registrato. L'audio del nastro, che nel lato A conteneva un messaggio rivolto al Vaticano con pressioni per la scarcerazione di Ali Agca, secondo Arcuri, presenta forti somiglianze con la voce del fotografo.
L'esperto ha evidenziato che la durata delle sillabe tra le due voci è identica e che vi è una "forte coerenza" nella frequenza fondamentale, con variazioni medie inferiori al 2%. Anche il timbro è risultato notevolmente simile, sia nella densità spettrale sia nella distribuzione delle armoniche.
Marco Accetti è una figura centrale nel caso di Emanuela Orlandi. Il fotografo romano, attualmente 68enne, ha dichiarato di essere coinvolto nel rapimento della giovane. Tra gli indizi forniti da Accetti, c'è anche il ritrovamento di un flauto, riconosciuto dalla famiglia come appartenente a Emanuela.
Nel corso degli anni, Accetti è stato associato a vari episodi oscuri, incluso il misterioso caso della morte del piccolo José Garramon, che ha ulteriormente contribuito a creare un alone di mistero intorno alla sua persona. L'ipotesi che la sua voce sia quella incisa sul lato A della cosiddetta "cassetta delle torture" non è la prima prova che lo collega al caso, ma rappresenta un nuovo elemento nell'intricato puzzle del rapimento di Emanuela Orlandi.