La scrittura come terapia, il coraggio come salvezza. Emanuela Castaldo trasforma pagine di dolore in speranza. Il suo racconto, crudo e necessario, esplora il passaggio dall’incubo della violenza alla luce della consapevolezza. Qui si racconta senza filtri, per dare voce a chi ancora non riesce.

Bentrovata, Emanuela. Com’è nato il titolo “I pensieri di una donna scalza”? 

Grazie , nasce per sottolineare il fatto che io ero sempre scalza di una vita dove non mi potevo proteggere , dentro la violenza, e che oggi invece essere scalza significa libertà. 

Quale messaggio vorresti trasmettere ai tuoi lettori?

Di capire la violenza da parte di chi l’ha subita , di rivolgermi a chi soffre e dare la forza per denunciare ,ma anche a chi ci giudica di fargli vedere il dolore per evitare il giudizio.

È possibile guarire da un dolore così lacerante? Come influisce sulle altre relazioni umane?

Si guarisce ma lo porterai dentro per tutta la vita, non si può dimenticare, ma si può rinascere anche se ricominciare una relazione è difficilissimo , la fiducia va costruita come il tuo essere donna.

Quale credi che sia il passaggio più complesso del romanzo

Sicuramente Respiro il primo capitolo che descrive il tentativo di suicidio, la forza del dolore di toccare il fondo e risalire.

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