Gabriella Boggiani avrebbe ammesso agli inquirenti di aver registrato la propria voce (modificata con accento anglosassone) per un comunicato orchestrato da Marco Accetti nel 1983.
Il nastro fu spedito a Boston e successivamente inoltrato da lì a diversi indirizzi a Roma, tra cui al giornalista Richard Roth (CBS). Ricordiamo che a Boston viveva la moglie di Accetti e che lei stessa si occupò di re inviare in Italia il materiale.
Un secondo nastro con la sua voce fu collocato nel furgone postale di Piazza San Pietro.
Questa conferma riconduce per la prima volta in modo diretto alla produzione artefatta di materiale audio nell’ambito della “strategia della tensione” connessa al caso Orlandi. 

Collegamento Boston ↔ Roma
Il materiale inviato da Boston (nastro, lettere) aveva la stessa grafia e carta di altri comunicati ritrovati in Roma nei mesi successivi. Ciò indicherebbe che Marco Accetti sarebbe l’autore unico o principale di tutti i comunicati cartacei del periodo.
 
Prova del nesso con la scomparsa di Emanuela
Il 4 settembre 1983, una telefonata con voce anglosassone giunta all’ANSA conferma la stessa voce usata in comunicati precedenti.
Due buste furono ritrovate su segnalazione del telefonista:

  • Una nel furgone RAI, con comunicato in grafia identica a quella di Boston.
  • Una a Porta Sant’Anna, con nastro audio contenente la voce dell’Amerikan

Perizia fonica e spartito musicale
Un nastro (“la cosiddetta cassetta delle sevizie”) conteneva:Lato A: voce maschile (attribuita a Marco Accetti) e lato B: voce femminile riconosciuta dalla famiglia Orlandi come quella di Emanuela.
In una delle buste era presente anche la fotocopia di uno spartito musicale che era stato prestato a Emanuela e che doveva restituire il 22 giugno 1983, giorno della scomparsa.

Ciò implicherebbe che il sequestratore ha avuto accesso allo zaino della ragazza dopo la scomparsa e implicherebbe che quel materiale era in dotazione di Marco Accetti
 
Sovrapposizione di biglietti sullo spartito
Sono stati incollati biglietti manoscritti con nomi, indirizzi e numeri di telefono di tre amiche di Emanuela. La grafia è stata attribuita alla stessa Emanuela, suggerendo che fu costretta a scrivere tali informazioni dopo il rapimento.
 
Conclusioni investigative
Le voci audio sono collegate senza dubbio ad Accetti secondo una perizia tecnica del 2024, che lo riconoscono nei panni del telefonista detto "Mario" e del telefonista letto l'"Americano".
Le registrazioni sarebbero ambientali, senza microfono direzionale, effettuate con un unico registratore.
 
Conclusione analitica
Combina più livelli di prova: grafologiche, foniche, riconoscimenti familiari.
Stabilisce una filiera coerente: produzione → spedizione → ricezione → autenticazione → contenuto.

Punti forti:
La fonte primaria della confessione di Gabriella Boggiani  è allegata agli atti ufficiali (es. verbali giudiziari).
La validità delle perizie SISMI e del consulente Arcuri confermano da documenti ufficiali accessibili o citati in atti giudiziari la voce di Marco Accetti.

n.d.r. Non credo ci sia molto da aggiungere...