Dopo quanto già anticipato ieri la Polonia, uno dei più tenaci alleati dell’Ucraina nella guerra contro la Russia, oggi ha annunciato che non fornirà più armi a Kiev a seguito dell’escalation della guerra (diplomatica) che si è innescata tra i due Paesi a causa dei prodotti agricoli ucraini.

Il Primo Ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha dichiarato che la Polonia concentrerà i propri sforzi solo sulla difesa del proprio territorio con armi più moderne. In passato, per Varsavia, il supporto (militare) all'Ucraina era essenziale, perché la guerra che stava combattendo quella nazione era a difesa, anche, dei confini europei , inm primo luogo, dei propri confini.

Martedì, la Polonia aveva  convocato l’ambasciatore ucraino dopo una frase pronunciata dal presidente Zelensky durante il suo intervento al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, quando ha dichiarato che alcuni Paesi, senza fare nomi, starebbero favorendo la Russia. Varsavia ha interpretato tale dichiarazione come un attacco nei suoi confronti e lo ha sottolineato tramite i suoi diplomatici che, senza alcun giro di parole, hanno ricondotto le difficoltà  attuali tra i due Paesi alla "guerra" commerciale in atto, nata dopo che i cereali ucraini hanno iniziato ad essere esportati anche via terra.

Le grandi quantità di tali prodotti che hanno iniziato a transitare in alcune nazioni dell'Europa centrale non sono solo transitate, ma si sono anche in parte fermate, perché il loro costo era molto più conveniente di quello di analoghi prodotti coltivati localmente.

Per questo motivo, Bulgaria, Ungheria, Romania, Slovacchia e Polonia, per proteggere i propri agricoltori, si oppongono al transito nel loro territorio dei cereali ucraini, provocando l'ira di Kiev che vuole così intraprendere azioni legali nei confronti di quei Paesi, perché violerebbero le regole in vigore sancite dall'Organizzazione Mondiale del Commercio.

Il ministro dell’Economia ucraino Yulia Svyrydenko ha dichiarato che è fondamentale per il suo Paese dimostrare che singoli Stati membri non possano vietare le importazioni di merci ucraine. Ma la Polonia ha detto che manterrà il divieto in vigore e che un reclamo all’OMC non la preoccupa.

Il premier Morawiecki ha inoltre dichiarato che aumenterà il numero di prodotti vietati provenienti da Kiev se l’Ucraina dovesse intensificare la disputa commerciale, precisando che "fare pressione sulla Polonia nei forum multilaterali o inviare denunce ai tribunali internazionali non sono metodi adeguati per risolvere le dispute tra i nostri paesi". Nonostante il divieto, la Polonia ha affermato che consentirà comunque il trasporto del grano verso altri mercati.
 
La Polonia ha già inviato all’Ucraina 320 carri armati di epoca sovietica e 14 caccia MiG-29, oltre ai semoventi Krab di propria produzione (altri avrebbero dovuto esserne inviati), per un controvalore di oltre 3 miliardi di euro e non ha molto altro da offrire.