Dopo l'incontro di giovedì 27 marzo con una trentina di Paesi alleati dell'Ucraina, il presidente francese Emmanuel Macron ha spiegato, riuscendovi solo in parte, l'intervento post bellico in Ucraina da parte di forze militari provenienti da più Stati.

La loro dislocazione, concordata preventivamente con Kiev, dovrà servire come elemento di deterrenza contro una potenziale aggressione russa, ha detto il presidente francese, per poi precisare:

"Queste forze di rassicurazione [réassurance, ndr] non sono destinate a essere forze di mantenimento della pace, non sono destinate a essere forze presenti sulla linea di contatto, non sono destinate a sostituire gli eserciti ucraini", ha insistito Emmanuel Macron.

Pertanto, come detto, l'intervento militare che fino a qualche tempo era stato intestato a un gruppo di volenterosi è stato confermato, ma non sono chiari i termini dal punto di vista operativo, anche se dovrebbe fungere da deterrente contro una potenziale aggressione russa. In quel caso i militari alleati di Kiev sarebbero pronti a combattere contro le forze russe se necessario? Non è dato sapere.

Quel che comunque è certo è che l'iniziativa del presidente francese - e ci possiamo aggiungere anche del premier UK Starmer - serve soprattutto a dimostrare a Zelensky che, almeno una parte di Europa, è ancora intenzionata a supportare l'Ucraina nel difendersi dalla Russia.

E per dar maggior peso a tale indicazione, Macron ha annunciato un piano ambizioso che vede l'invio di una missione congiunta franco-britannica in Ucraina, con l'obiettivo di rafforzare e "preparare l'esercito ucraino di domani". Una mossa che segna un nuovo capitolo nel sostegno militare a Kiev, destinata a intensificare ulteriormente il coinvolgimento di una parte dell'Europa in un conflitto che continua a modellare gli equilibri geopolitici.

Su un aspetto, però Macron non ha avuto dubbi: il presidente francese non crede che la Russia sia veramente interessata ad un cessate il fuoco:

"Noi non consentiremo che passi alcuna delle ricostruzioni o delle contro-verità spinte dalla Russia, come si è visto in questi ultimi giorni durante le discussioni di Riad sul Mar Nero dove Mosca con discorsi o comunicati ha completamente reinventato quanto successo negli ultimi tre anni.Ci sono negoziati di pace? È difficile concludere che ce ne siano quando queste discussioni hanno portato a tre comunicati in cui si dicono tre cose diverse: un comunicato americano-ucraino, uno americano-russo e uno russo diverso dal precedente.Noi vogliamo avere un messaggio chiaro: continueremo a sostenere a breve termine il popolo e l'esercito ucraino. È una necessità, per evitare il progetto della Russia: fingere di aprire dei negoziati per scoraggiare l'avversario e intensificare gli attacchi".

Anche per Zelensky, presente a Parigi, la Russia non è interessata alla pace, quanto a dividere Europa e Stati Uniti:

"È importante che tutti capiscano: oggi la Russia non vuole una vera pace e sta prolungando la guerra. I risultati dell'incontro odierno dei leader forniscono un'importante conferma che le sanzioni contro la Russia per la guerra non dovrebbero essere revocate finché l'aggressione continua. E continueremo a lavorare sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina, allentare le sanzioni sarebbe un segnale pericoloso.Grazie alla Francia e alla Gran Bretagna per la loro leadership nella coalizione dei volenterosi e dei capaci, nella coalizione della forza per la pace. La nostra unità e il nostro lavoro congiunto in Europa, con l'America e con altri partner possono costringere la Russia a fare la pace".

A supporto di tale tesi, il presidente ucraino ha anticipato anche i prossimi piani di Mosca:

"Secondo la nostra intelligence, la Russia si sta preparando per nuove offensive nelle regioni di Sumy, Kharkiv e Zaporizhia. Stanno trascinando i negoziati e cercando di trascinare gli Stati Uniti in infinite discussioni senza senso su false 'condizioni' per guadagnare tempo e poi cercare di impadronirsi di ancora più territorio". 

Al vertice, obtorto collo, si è vista costretta a partecipare anche Giorgia Meloni, la cui posizione - difficile etichettarla come quella dell'Italia visto che sul tema gli altri partiti della maggioranza sostengono tutto e l'esatto contrario -  è stata riassunta così da Palazzo Chigi:

"L'incontro ha permesso di ribadire l'impegno dei partner europei e occidentali per una pace giusta e duratura, che necessita del continuo sostegno all'Ucraina e di garanzie di sicurezza solide e credibili che il Presidente del Consiglio ha riaffermato debbano trovare fondamento nel contesto euroatlantico, anche sulla base di un modello che in parte possa ricalcare quanto previsto dall'articolo 5 del Trattato di Washington. Ipotesi su cui il Presidente Macron ha sollevato con interesse l'opportunità di un approfondimento tecnico, che il Presidente Meloni ha accolto con favore.Nel corso della riunione i Leader hanno anche discusso l'importanza di una efficace attuazione e monitoraggio del cessate il fuoco, su cui si sta facendo spazio un possibile ruolo delle Nazioni Unite, in linea con la posizione del Governo italiano.  Il Presidente del Consiglio ha, inoltre, indicato come sia ora importante poter estendere il cessate il fuoco parziale alle infrastrutture civili, come le scuole e gli ospedali, con l'obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco totale. Ribadendo che non è prevista alcuna partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno, il Presidente Meloni ha sottolineato l'importanza di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell'Ucraina, auspicando il coinvolgimento di una delegazione americana al prossimo incontro di coordinamento".

La chiusa del comunicato è una ulteriore e imbarazzante dimostrazione del servilismo della premier alla Casa Bianca e alla "stravagante" corte dei miracoli che ricopre gli incarichi all'interno dell'amministrazione.