Il presidente Donald Trump ha ufficialmente ordinato il ritiro degli Stati Uniti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), segnando un passo radicale nella politica sanitaria internazionale. La decisione, annunciata dalla Casa Bianca, è motivata da critiche alla gestione della pandemia da parte dell'OMS, accuse di mancanza di trasparenza e di riforme, nonché dalla percezione di un'influenza politica inappropriata all'interno dell'organizzazione.
Secondo l'amministrazione Trump, l'OMS avrebbe gestito in modo inadeguato la crisi pandemica globale e altre emergenze sanitarie, fallendo nel dimostrare indipendenza dai governi membri, in particolare dalla Cina. Viene inoltre contestata una disparità nei contributi finanziari: gli Stati Uniti, pur avendo una popolazione significativamente inferiore rispetto alla Cina, contribuiscono in maniera sproporzionata al budget dell'OMS.
La Casa Bianca ha sottolineato che “gli Stati Uniti hanno sostenuto l'organizzazione con fondi ingiustamente onerosi rispetto a quelli di altre nazioni”, citando la Cina come esempio di una partecipazione economica nettamente inferiore nonostante il suo peso demografico.
Con l'ordine esecutivo, la Casa Bianca ha revocato il precedente provvedimento del presidente Joe Biden, che nel 2021 aveva annullato il recesso degli Stati Uniti dall'OMS deciso da Trump nel 2020. Il nuovo provvedimento dispone la sospensione immediata dei finanziamenti e la riassegnazione del personale statunitense coinvolto in attività dell'OMS.
Vengono inoltre previste misure per sostituire l'OMS con partner statunitensi e internazionali “più trasparenti e credibili” nelle attività precedentemente gestite dall'organizzazione. Il governo americano intende anche rivedere la strategia per la sicurezza sanitaria globale entro il 2024, in un'ottica di maggiore indipendenza e rafforzamento della biosicurezza nazionale.
La decisione di Washington ha suscitato reazioni contrastanti. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha ribadito il sostegno della Cina all'OMS, sottolineando come il ruolo dell'organizzazione “dovrebbe essere rafforzato e non indebolito”.
L'abbandono dell'OMS da parte degli Stati Uniti potrebbe avere conseguenze significative sulla capacità dell'organizzazione di affrontare le emergenze sanitarie globali, dato il peso economico e politico americano all'interno del sistema delle Nazioni Unite.
Il ritiro degli Stati Uniti dall'OMS segna una svolta che potrebbe ridefinire gli equilibri della governance sanitaria internazionale. Da un lato, la decisione rischia di indebolire la capacità di risposta globale alle pandemie; dall'altro, riflette una tendenza all'unilateralismo che potrebbe influenzare la cooperazione internazionale su temi cruciali come la salute pubblica e la sicurezza sanitaria.
In un contesto di crisi sanitaria globale e di necessità di cooperazione internazionale, la scelta della nuova amministrazione di Washington apre interrogativi sul futuro della lotta alle pandemie e sulla possibilità di mantenere una risposta coordinata alle sfide sanitarie del XXI secolo.
Pochi giorni fa l'OMS ha comunicato di aver bisogno, per l'anno in corso, di 1,5 miliardi di dollari per fornire assistenza sanitaria salvavita a milioni di persone in situazioni di emergenza:
"Oltre 300 milioni di persone in tutto il mondo hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria. La salute è al centro di ogni risposta di emergenza. Dalla fornitura di cure salvavita e medicinali essenziali alla conduzione della sorveglianza delle malattie e al supporto dei sistemi sanitari locali, l'OMS sta guidando gli sforzi per salvaguardare la vita dei più vulnerabili nelle circostanze più difficili. L'appello per l'emergenza sanitaria dell'OMS identifica le priorità critiche e le risorse necessarie per affrontare 42 emergenze sanitarie in corso, tra cui 17 crisi di grado 3, le più gravi. Queste emergenze richiedono una risposta globale coordinata e ben fornita di risorse per salvare vite, proteggere la salute e ridare speranza alle comunità sull'orlo del baratro".
E adesso chi pagherà?