Questa mattina, con una serie di tweet inviati dal proprio account personale, Donald Trump ha accusato Barack Obama di aver intercettato i suoi telefoni nel mese di Ottobre, prima delle elezioni.

Trump ha affermato che quanto è avvenuto è paragonabile allo scandalo Nixon/Watergate e che Obama è una persona malvagia oppure malata.

Barack Obama non ha tardato a rispondere alle accuse. Non lo ha fatto direttamente, ma tramite il proprio portavoce Kevin Lewis che ha fermamente smentito quanto detto da Trump: «A cardinal rule of the Obama Administration was that no White House official ever interfered with any independent investigation led by the Department of Justice.»

Obama ha fermamente smentito che qualsiasi incaricato della Casa Bianca abbia mai interferito su indagini condotte dal Dipartimento della Giustizia, facendo così intendere che, se intercettazioni ci siano mai state, queste non sarebbero certo state richieste dal presidente  o da un qualunque membro del suo staff.

In precedenza, era stato Ben Rhodes, ex consigliere di Obama, a negare con forza le accuse di Trump.

In base a quali prove Trump abbia accusato Obama non è chiaro. Quello che invece è ipotizzabile è la possibilità che il neo presidente, con questa mossa, abbia voluto intenzionalmente sollevare un polvere per nascondere il suo imbarazzo nell'affaire Russia, in seguito al quale il consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn si era dimesso a febbraio per aver discusso con l'ambasciatore russo sulle sanzioni imposte dagli Stati Uniti prima dell'insediamento di Trump.