Venerdì 29 aprile, Rosato, Zanda e Guerini (Partito Democratico) si incontano alla  Camera con Verdini, Abrignani e Barani, delegazione che rappresenta il gruppo Ala (Alleanza Liberalpopolare-Autonomie).

Alla fine dell'incontro, questa è la dichiarazione di Verdini: «Fino ad ora ancora non c’era stato un incontro tra i gruppi dei due partiti. Abbiamo deciso il metodo, una concertazione, per andare avanti nella legislatura. [...] Serve dialogo perché altrimenti ci troviamo in difficoltà. Il nostro gruppo è nato per sostenere le riforme e ha votato a favore anche di altri provvedimenti: vorremmo conoscere prima i provvedimenti che vengono in Aula.»
Di rimando, Rosato (PD) dichiara: «Sui provvedimenti importanti ci saranno consultazioni anche con loro...»

Questa mattina, in via Arenula sede del ministero della Giustizia, c'è stato un incontro dei rappresentanti della maggioranza con il ministro Andrea Orlando. Tema dell'incontro: la revisione della prescrizione. Tra coloro che hanno partecipato all'incontro, come hanno confermato molti di coloro che erano presenti, vi era anche il capogruppo di Ala in Commissione Giustizia al Senato, Ciro Falanga.

Quindi, in base a quanto era stato stabilito qualche giorno fa tra PD e Ala, è stato mantenuto e il gruppo dei verdiniani è stato messo al corrente su un provvedimento importante che a breve sarà discusso in Aula.

Fin qui non ci sarebbe "quasi" notizia, senonché Falanga ed altri del suo gruppo si sono affannati poi a smentire quello che era avvenuto, negando la presenza dei verdiniani in via Arenula ad una riunione della maggioranza.
Una smentita assurda perché chiunque era presente ha confermato la presenza di Falanga. Perché allora negare l'evidenza, considerate le premesse? Un mistero, destinato a rimanere tale.

Rimane comunque da risolvere il nodo della composizione della maggioranza. Al di là di quel che ne dicano PD e Verdini, l'ingresso di Ala è ormai ufficiale ed a questo punto dovrebbe essere sancito con una votazione in Aula. Il presidente della Repubblica Mattarella ormai non può più esimersi dal chieder conto a Renzi di questo passaggio.