Qui le chiacchiere stanno a zero.

La realtà vera è che in materia di "migranti" non esiste una legislazione dedicata in quanto quella esistente è stata redatta semplicemente quando il fenomeno o non si verificava o era di dimensioni così modeste da non far ritenere necessaria un' apposita normativa. Per cui allo stato attuale ognuno "interpreta" le norme esistenti secondo come gli fa comodo. Gli stessi "esperti" dicono cose diametralmente opposte.
Punto !
Ciò premesso i naufraghi "veri" sono quelli che in mare (per i motivi più svariati) sono rimasti vittime di incidenti casuali e imprevedibili per cui versano in pericolo di vita, quindi una nave qualunque (peschereccio, da diporto, mercantile, passeggeri) che va per i fatti suoi e incrocia casualmente in zona, ha l'obbligo del soccorso e il "diritto" di sbarcare i salvati in sicurezza per riprendere al più presto il viaggio verso la destinazione scopo del viaggio. Dopo di che il naufrago sbarcato, espletate eventuali formalità, ha come obiettivo primario di tornarsene a casa sua il più presto possibile.
Gli altri sono "migranti" in quanto raccolti e messi in mare da trafficanti, al solo scopo di farli giungere in Europa, su barche fatiscenti che spesso non reggono il mare e li mettono in pericolo di vita e qui l' obbligo del salvataggio, ma se la nave che li salva è in mare senza una meta precisa, e vaga solo alla ricerca di queste situazioni, il caso già comincia ad essere differente dal precedente in quanto diverso è lo "status" del natante ONG, che tra l'altro è appositamente attrezzato per effettuare questo tipo di interventi.
Poi ci sono i casi dei trafficanti che trasbordano pacificamente i migranti dalle loro imbarcazioni alle navi ONG evidentemente con il consenso di queste ultime, e anche i migranti a bordo di natanti ancora sicuri, ma che in vista della nave ONG o altra, sabotano appositamente la barca per poter invocare e ottenere lo status di "naufrago".
In ogni caso i "salvati" una volta sbarcati, di tornare a casa  loro non ci pensano nemmeno. E' quindi evidente che non si possono definire "naufraghi".
Quindi che l' Italia sia geograficamente l' approdo più comodo, va benissimo per i naufraghi VERI (primo caso) ma non si capisce perché debba essere la discarica di tutti gli altri nell' indifferenza dell' Europa (tranne, pare, per ora la Francia). E questo l'ha detto pure il Papa (visto che lo si vuole citare).
Tutto il resto sono solo chiacchiere !