I NoTAV lo avevano annunciato alcuni giorni fa che il 1 maggio sarebbero stati in piazza e avrebbero sfilato con la loro gente e le loro bandiere.

"Il tema TAV è divisivo ed è giusto che sia così", avevano spiegato i NoTAV sulla loro pagina Facebook. "È una contraddizione in seno alla Città che va affrontata anche il primo maggio, perché parla linguaggi del presente e del futuro molto diversi, soprattutto sui temi del lavoro e dello sviluppo.

Mentre la nostra sanità è in emergenza, la Regione parla solo di Tav; mentre il lavoro è un miraggio per molti i sindacati propongono la Torino Lione come panacea di tutti i mali. Noi diremo altro, diciamo che il Tav non porta lavoro, non porta uno sviluppo sostenibile e duraturo e non creerà nessun beneficio, se non per i soliti noti. Anzi sarà l'ennesimo danno alle casse pubbliche e alle tasche di tutti".

Così alla manifestazione i contrari al TAV, un migliaio di persone, hanno partecipato, ma sono stati caricati sia dalla polizia che dal servizio d'ordine del PD che non voleva sfilassero vicino alle loro bandiere.



Tra i motivi per cui i NoTAV non vogliono che l'opera venga realizzata, che ultimamente sembrano limitati al solo rapporto costi benefici (solo marginalmente sollevato dagli abitanti della Val di Susa), vi è quello legato alla salute. Ecco in proposito un aggiornamento al riguardo (fonte: noTAV info).

Nonostante le rassicurazioni che arrivano da parte della macchina mediatica, affaristica e politica che spinge per realizzazione del supertunnel, la presenza di alte concentrazioni di amianto in particolare nel versante destro della Val Cenischia e nella collina morenica è un fatto. Lo attestano gli stessi progettisti in un documento del 5 maggio 2017 a seguito dello scavo del tunnel geognostico.

Possiamo leggere che le rocce intercettate dal Tunnel di Base a est della Piana di Susa "sono caratterizzate dalla presenza ubiquitaria di amianto (tremolite, actinolite e crisotilo), in forma sia fibrosa che aciculare, e da concentrazioni in amiano totale altamente variabili. Considerando i risultati ottenuti dai sondaggi S9 ed S11 è quindi ipotizzabile che le metabasiti attese a partire da circa 400 metri dall'imbocco est del Tunnel di Base siano caratterizzate da concentrazioni in amianto localmente anche elevate".


Pertanto, in base a quanto sopra riportato, coloro che parlano di sviluppo dovrebbero anche spiegare fino a che punto ne siano accettabili i costi e per quale motivo questi debbano essere pagati con la vita solo da alcune persone. Un aspetto del problema cui coloro che sono favorevoli all'opera fanno finta di dimenticare.